"Chi ben comincia è a metà dell'opera." è un vecchio modo di dire che risulta sempre valido anche in ambito sportivo. Le azzurre della nostra pallanuoto sono scese in acqua contro le colleghe kazake con la consapevolezza che per disputare dei grandi Mondiali nuoto di Barcellona 2013 era indispensabile trovare rapidamente i giusti equilibri tattici e una feroce determinazione agonistica fin dalla gara d'esordio. Ma così non è stato.

Un inizio difficile, poi la reazione da grande squadra. Nei fatti, la squadra allenata da Conti ha subito incontrato qualche problema in attacco, a causa della notevole prestanza delle toste kazake, che hanno cercato di sopperire ad alcuni limiti tecnici con la loro forza fisica, che nelle gare di pallanuoto fa spesso la differenza.

La prova offerta dal Setterosa è stata esaltante, perché la gara è stata tutta in salita fin dalle prime battute, con il Kazakistan avanti per 3-0 e la Gritsenko a suo agio nei panni della cecchina implacabile. Una situazione che non rispecchiava i valori reali presenti in piscina. Ma nel momento della difficoltà le nostre atlete hanno tirato fuori le unghie e, liberate di colpo da qualche cattivo pensiero di troppo dopo un fondamentale rigore trasformato da Tania Di Mario, sempre molto positiva, hanno preso a macinare gioco e schemi, mettendo a segno un eloquente parziale di 8-0 che ha cambiato il volto dell'incontro. In rete, oltre alla citata Di Mario, sono andate in questa fase Garibotti, Cotti, Palmieri, Emmolo.





Un finale di sofferenza. Nel quarto tempo, quando era lecito attendersi una nazionale di pallanuoto azzurra capace di dilagare, ha però regnato l'equilibrio, nonostante diverse espulsioni da ambo le parti. Basti dire che il punteggio non si è sbloccato per i primi sei minuti, ma poi ci ha pensato la Bianconi a mettere il sigillo finale, firmando la rete del 9-6 che ha fatto esultare per la prima volta il Setterosa in questi Mondiali nuoto di Barcellona 2013.

Ora l’Italia di pallanuoto donne tornerà in piscina per sfidare le ungheresi. Per avere ragione anche di questa formazione e conquistare il primo posto servirà però la massima concentrazione, perché contro queste esperte avversarie non si può regalare nulla e ogni errore può risultare fatale.