Una delle più importanti onorificenze Gino Bartali l'ha ricevuta oggi, a tredici anni dalla sua morte. Oggi infatti è stato dichiarato "Giusto tra le nazioni" da Yad Vashem, il sacrario della memoria di Gerusalemme.

Al grande campione toscano di Ciclismo che nel 1936, 1937 e 1946 ha vinto il Giro d'Italia, è stata riconosciuta e premiata la generosità e l'altruismo che ha dimostrato agli ebrei presenti sul territorio sotto il controllo italiano, durante gli anni della Seconda guerra mondiale.

Sul sito del Museo dell'Olocausto si evidenzia la motivazione di questa onorificenza a Bartali: "un cattolico devoto che nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'Arcivescovo della città, il cardinale Elia Angelo Dalla Costa".

Bartali, infatti, durante l'occupazione tedesca, nelle campagne tra l'Italia e la Francia percorreva chilometri e chilometri, con la scusa che aveva bisogno di allenarsi, portando con sé, nascosti nella canna della bicicletta, documenti falsi necessari per mettere in salvo un numero consistente di ebrei. Avrebbe potuto far finta di niente, anche perché era al corrente dei rischi a cui andava incontro. Lui no, da grande campione nello sport ma soprattutto nella vita, ha rischiato la sua incolumità per dare una possibilità di sopravvivenza a decine di ebrei.

Soddisfatti, emozionati dalla notizia ma non sorpresi i familiari di Bartali, che si aspettavano da un momento all'altro l'annuncio dello Yad Vashem che definisse Gino Bartali come un "Giusto tra le Nazioni". E tutto questo mentre a  Firenze iniziano i mondiali di ciclismo. Sarà un caso o una straordinaria coincidenza?!