Mentre il2014 è appena all'alba, c'è una generazione di fenomeni ormai al tramonto.

NBA 2014, una generazione al tramonto: KobeBryant

Kobe Bryant, cresciuto all'ombra diShaquille O'Neal, una vita nei Los Angeles Lakers, ha vinto 5 titoli NBA eperso altre due finali. Ha vinto tanto al fianco di Shaquille O'Neal, ma moltoanche senza un supporting cast realmente competitivo, dimostrando di essere unastella di primissima grandezza. Oggi, a 35 anni, le gambe non hanno più l'esplosivitàdi una volta. Nel 2013 un tremendo infortunio (rottura del tendine d'Achille dellagamba sinistra) l'ha bloccato da aprile a dicembre; poi, dopo una decina digiorni, un nuovo infortunio (frattura al piatto tibiale del ginocchio sinistro).Già da alcuni anni non riusciva più a mantenere nell'élite i Los AngelesLakers, adesso sembra che anche il fisico stia cedendo.

NBA 2014, una generazione al tramonto:Kevin Garnett e Paul Pierce

Kevin Garnett ha legato gran partedella carriera ai Minnesota Timberwolves, dove ha giocato per 12 stagioni. Poi,nel disperato tentativo di vincere un titolo, ha accettato il trasferimento aiBoston Celtics dove è restato 6 anni vincendo il titolo nel 2008. Già non erapiù il giocatore verticale di prima, ma con la forza di volontà e l'enormecarisma ha potuto coronare il proprio sogno: mettere al dito il tanto agognatoanello.

Paul Pierce ha giocato sempre e solonei Boston Celtics fino all'estate scorsa. Ha debuttato in una squadra in crisida anni, eppure, stringendo i denti, ha saputo attendere tempi migliori chesono arrivati alla fine degli anni '00, quando si sono uniti a lui, neltentativo di vincere il titolo, Ray Allen e proprio Kevin Garnett.

L'infortunioche tiene lontano dai campi di gioco ormai da quasi un anno Rajon Rondo,playmaker e stella indiscussa dell'oggi e del domani dei Celtics, ha convintosia Pierce che Garnett a chiedere il trasferimento. Adesso, indossano entrambila maglia dei Brooklyn Nets: il rendimento della franchigia in questa stagionecertifica in pieno il loro tramonto.

NBA 2014, una generazione al tramonto: glialtri fenomeni

Ray Allen, dopo il titolo del 2008 conPierce, Garnett e Rondo, ha anticipato il declino della franchigia sposando lacausa dei Miami Heat di LeBron James. Ottima scelta: titolo al primo tentativo.Dotato di una tecnica sopraffina e del miglior tiro da tre di tutti i tempinella lega, pur non avendo più il fiato di un tempo, riesce a rendersi decisivose utilizzato sapientemente per scampoli di partita.

Chauncey Billups, un titolo NBA e unafinale persa a metà degli anni 2000 con la maglia dei Detroit Pistons, dopo unpaio di stagioni è tornato nuovamente nella franchigia che lo ha reso famoso.Gli anni migliori però non torneranno.

SteveNash, tra i più forti tiratori ditiri liberi della storia dell'NBA, playmaker da più di 10 assist a partita per7 stagioni, oggi in forza ai Los Angeles Lakers, ha diviso la propria carrieratra Phoenix Suns e Dallas Mavericks senza mai vincere il titolo. Sperava dicoronare il proprio sogno a Los Angeles, alla corte di Kobe Bryant. Resterà unsogno.

NBA 2014, una generazione al tramonto: TimDuncan e l'eccezione che conferma la regola

Tim Duncan, capitano dei San Antonio Spurs,16esimi nella lega, quasi 37 anni, sembra vivere una seconda giovinezza.

Poco spettacolare ma tremendamente efficace nelproprio gioco, tanto da meritarsi l'appellativo di 'The Big Fundamental', giàvincitore di 4 titoli NBA, l'anno scorso ha trascinato la propria franchigia,l'unica nella quale abbia mai giocato, alle NBA Finals inchinandosi solo alla7a partita ai Miami Heat di LeBron James, in una delle serie finali piùavvincenti della storia recente. Sempre l'anno scorso ha fatto registrare, inRegular Season, la miglior media in carriera ai tiri liberi, notoriamente ilsuo punto debole: 81,7%. Invecchiando, migliora, insomma. Quest'anno vuoleriprovarci con i soliti compagni di ventura: Tony Parker ed Emanuel Ginobili.Ogni anno sembra che sia l'ultima volta. Non lo sarà.