Poteva essere la giornata giusta per Sacha Modolo sul traguardo di Benevento nella quinta tappa del Giro d'Italia. Senza Kittel e con un arrivo in leggera salita simile ad altri dove aveva già vinto in passato, il velocista della Lampre aveva grandi chance di potersi giocare la vittoria fino in fondo. Invece la caduta all’ultimo chilometro di Taaramae ha scombussolato i piani della squadra blu-fucsia. Modolo ha perso le sue opzioni di vittoria e nel dopo tappa si è mostrato molto arrabbiato con il collega estone.

La caduta di Rein Taaramae

La lunga tappa che ha portato il gruppo a Benevento non è stata una delle consuete tappe pianeggianti per velocisti.

La lunghezza di ben 233 km, i tanti su e giù del percorso e un finale in leggera salita e con pavè hanno portato ad uno sprint decisamente anomalo. Qualcuno, come Marcel Kittel, non è neanche arrivato a fare la volata, e gli altri sprinter non hanno potuto contare sulle proprie squadre al completo. Lo si è visto già a diversi km dall’arrivo, quando Andrè Greipel ha pedalato a lungo in seconda posizione, spendendo diverse energie, pur di non rischiare di rimanere indietro dopo essere rimasto con un solo compagno di squadra. La battaglia per tenere le posizioni di testa del gruppo ha coinvolto anche i corridori che puntano alla classifica generale, timorosi di qualche frazionamento in mezzo al gruppo.

Tra questi anche i Katusha, con Zakarin e Taaramae. Poco avvezzo alle mischie che portano alle volate, Rein Taaramae ha sbagliato una curva finendo per terra e scombussolando i piani dei corridori che lo seguivano, costretti a rallentare fin quasi a fermarsi per evitarlo. Tra questi anche Sacha Modolo.

Sacha Modolo: “Dove andava Taaramae?”

Modolo è stato costretto a fare una volata per ripartire e rimontare fino alle prime posizioni del gruppo, e quando è stato il momento di sprintare non ha più trovato le energie necessarie ed è stato risucchiato fino alla 32° posizione. A caldo, poco dopo l’arrivo, al corridore veneto è stato poi chiesto se i finali delle tappe del Giro d’Italia non siano spesso più pericolosi rispetto a quelli di altre corse.

“Non sono i finali delle tappe più pericolosi, è solo che alcuni corridori sono più stupidi di altri” ha replicato seccamente Modolo che non ha digerito la manovra di Taaramae: “Non so dove sperava di andare a quella velocità in quella curva. Purtroppo il lavoro di tutta la squadra è andato vano. Bisogna stare attenti e capire quali sono i propri limiti”.