Era conosciuta come "Chattie", elegante nel suo stile e nel suo look "castigato", ben lontano da quelli vertiginosi che caratterizzano il tennis al femminile dei giorni nostri. Charlotte Reinagle Cooper non si aspettava certo di entrare nella storia quel giorno di inizio XX secolo, quando ai Giochi disputati a Parigi nel 1900 ottenne la prima vittoria al femminile nella storia delle Olimpiadi. Britannica, nata a Londra nel 1870, vinse anche il doppio misto in coppia con Reginald Doherty. In carriera conta inoltre cinque titoli a Wimbledon. Scegliamo dunque un'immagine d'epoca per passare in rassegna alcune delle donne che hanno la storia dei Giochi dell'era moderna.
L'edizione di Amsterdam del 1928 fu la prima in cui l'atletica leggera aprì i battenti alle donne: la 16enne statunitense Betty Robinson vinse la medaglia d'oro dei 100 metri piani ma purtroppo non potè difendere il suo titolo a Los Angeles nel 1932 a causa dell'incidente aereo in cui era stata coinvolta un anno prima. Il biplano sul quale viaggiava si schiantò nei pressi di Chicago e, alla luce delle gravissime condizioni, era stata data per morta tant'è che venne condotta in obitorio prima che il medico legale si accorgesse che respirava ancora. Riuscì miracolosamente a riprendersi e proseguì la sua carriera che la portò ad un altro oro olimpico a Berlino '36 nella staffetta 4x100.
I miti Koen, Fraser, Rudolph, Comaneci e Vezzali
La chiamavano la "mammina volante". Fanny Blankers-Koen dimostrò al mondo, in un'epoca ancora densa di pregiudizi, che una donna può conciliare il ruolo più importante, quello di mamma, a quello di un'atleta di successo. La trentenne olandese, infatti, stupì tutti vincendo ben quattro medaglie d'oro ai Giochi di Londra del 1948, in un'età non più 'verde" quando era già madre di due figli.
Salì sul gradino più alto del podio dei 100 e 200 metri, degli 80 metri ostacoli e della staffetta 4x100. Andando avanti negli anni, è doveroso citare Dawn Lorraine Fraser, nuotatrice australiana classe 1937, vincitrice di tre ori olimpici consecutivi a Melbourne '56, Roma '60 e Tokyo '64 nei 100 stile libero, specialità nella quale ancora oggi viene considerata la migliore di sempre.
La storia della "gazzella nera" Wilma Rudolph era stata invece segnata dalla sfortuna in tenera età, quando aveva rischiato di rimanere disabile a causa della poliomielite. Riprese a camminare normalmente a 12 anni: otto anni dopo, quando ne aveva 20, la velocista statunitense vinse tre ori alle Olimpiadi di Roma del 1960 (100, 200 metri e staffetta 4x100). Tra le leggende olimpiche entra di diritto Nadia Comaneci: a Montreal '76 la 14enne rumena fu la prima ginnasta della storia ad ottenere un '10 netto' per la sua straordinaria prestazione alle parallele assimmetriche. Complessivamente il suo bottino in due edizioni dei Giochi - oltre a quella canadese partecipò alle Olimpiadi di Mosca del 1980 - è di cinque medaglie d'oro, tre d'argento ed un bronzo.
La marocchina Nawal El Moutawakel è stata invece la prima donna musulmana a vincere un oro olimpico, accadde a Los Angeles nel 1984 (nella specialità atletica dei 400 ostacoli) quando aveva 22 anni e si trasformò in un simbolo per molte donne dei Paesi islamici, condizionate dalle dure e repressive leggi di natura religiosa che impedivano loro la pratica sportiva. In questa carrellata di regine olimpiche figura anche la nostra Valentina Vezzali, classe 1974, unica fiorettista della storia a vincere tre ori individuali in tre diverse edizioni dei Giochi (Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008), oltre a tre ori a squadre, un argento e due bronzi. Infine un'atleta che non ha vinto titoli ma è certamente sinonimo di una conquista femminile: la quattrocentista messicana Norma Enriqueta Basilio de Sotelo è stata infatti la prima donna ad accendere la fiaccola olimpica ai Giochi di Città del Messico del 1968.