Il nuovo format dedicato principalmente alla lotta tra i costruttori di moto da cross, competizione spesso trascurata in questo sport, è andata in scena lo scorso sabato sera a Gelsenkirchen, in Germania.
Le regole, che riprendevano per certi versi il motocross delle nazioni, prevedevano 3 manche (16 giri) in cui 3 piloti di ogni costruttore, più un joker per ogni team e tre piloti invitati ma non legati a un costruttore si sono sfidati per vincere, da una parte, la coppa dei costruttori (Manufacturers’ Cup), e dall’altra la coppa piloti (Riders’ Cup).
La cronaca delle gare
Superpole - I sei capitani di ogni team dovevano completare un giro veloce per assicurarsi i posti migliori per le manche successive. Gajser per la Honda si è dimostrato il più veloce, seguito da Herlings (ktm), Osborne (Husqvarna), Febvre (Yamaha), Tixier (Kawasaki) e Weimer (Suzuki).
Gara 1 – Gajser parte molto bene prendendo l’holeshot, seguito da Dungey (KTM) e, più staccato, Febvre (Yamaha). La gara prosegue senza cambiamenti al vertice se non una caduta di Febvre, che coivolge anche l’olandese Herlings. Nella fase finale, Dungey tenta un recupero che però fallisce lasciando Gajser in prima posizione, con Osborne terzo, Febvre quarto e Herlings a chiudere in quinta.
Gara 2 – La partenza è fotocopia della manche precedente con Gajser che prende il comando, Febvre secondo e Musquin (KTM) terzo.
Al sesto giro Gajser si impianta all’entrata di una curva e cade rovinosamente. Il pilota sloveno riparte in quarta posizione lasciando il comando al pilota della Yamaha. A due giri dalla fine, Dungey attacca invano il suo compagno di squadra per la seconda posizione, mentre Gajser cade un’altra volta chiundendo in 19esima posizione.
Vittoria per Febvre quindi, seguito da Musquin, Dungey, Tixier (Kawasaki) e Herlings.
Gara 3 – Dungey parte primo, tenendo dietro Tixier, Ullrich (wild card) e Gajser. Durante il secondo giro, Gajser supera di forza il pilota francese mentre Osborne si ritira. Nel corso della gara, il pilota sloveno retrocede lasciando la seconda posizione ad Herlings che si mette subito alla caccia di Dungey, riuscendo a conquistare la prima posizione dopo un errore del pilota americano a 6 giri dalla fine.
La gara viene vinta dal terzetto KTM (Herlings, Dungey e Musquin) seguito da Tixier e Gajser.
La KTM si aggiudica la coppa costruttori davanti a Honda e Kawasaki. Dungey invece vince la coppa piloti con Herlings e Musquin ad occupare gli altri gradini del podio (Jeremy Seewer è stato il miglior pilota MX2).
Un nuovo evento ma che deve ancora convicere
Qualcosa è sicuramente andato storto sabato sera: piloti famosi, montepremi allettanti, alta visibilità e pubblicità da parte della MXGP ma lo stadio da calcio da 54.000 era riempito a un quarto della sua capacità, a dir tanto.
Un fattoreè statala posizione geografica di Gelsenkirchen che non è agevole per il grande pubblico al di fuori dei confini tedeschi e francesi.
Ma a rendere le cose ancora più difficili è stata l’idea di portare il motocross in posti artificialia grande capacità di pubblico, lontano da piste naturali come quella dell'MXoN aMaggiora; una tendenza che la MXGP sta intraprendendo da alcuni anni con l’introduzione di gare come al circuito di Assen oppure di Charlotte. Il pubblico europeo ha dimostrato dinon gradire oppure di non essere pronto per un cambiamento così radicale di questo sport. Infine, sono state molte le modifiche alle lineup dei piloti: La TMnon ha partecipato alla competizione e per via di infortuni, non hanno preso il via nomi importanti come Desalle, Barcia, Anderson e Nagl.Oltre a loro sono mancati comunque altri piloti di spicco come Tomac o l’otto volte campione del mondo Cairoli (Cervellin,“joker” della Honda, è stato l’unico pilota italiano presente).
Una manifestazione la cui idea di base è certamente buona e accattivante ma che ha bisogno ancora di cambiamenti, anche fondamentali come la scelta del luogo, per poter attrarre di più il mondo del motocross.