Sembrava una tappa non in grado di smuovere la classifica generale ed invece proprio a Rodez si è consumato il passaggio di maglia gialla da Fabio Aru a Chris Froome. In un finale da classica, con un muro al 10%, Aru non è riuscito a districarsi nella maniera migliore, al contrario di un Froome sostenuto da una squadra impeccabile. Più che il muro finale in realtà è stato prima che il campione della Astana ha perso le sue possibilità di mantenere la maglia gialla, scivolando in fondo al gruppo quando si è accesa la bagarre per prendere davanti l’ultimo chilometro.
Aru: ecco come la maglia gialla è passata a Froome
La tappa numero 14 del Tour de France proponeva un finale complesso e tecnico, con saliscendi, tratti tortuosi e l’arrivo sul muro di Rodez, 500 metri di salita al 10%. Un finale in stile classica, in cui la lotta per tenere le prime posizioni è stata serrata. Il lavoro di squadra ha fatto la differenza, ed infatti Chris Froome è riuscito a rimanere sempre davanti grazie alla corazzata Sky e ad approcciare in buona posizione lo strappo finale. Al contrario fabio aru, con un supporto piuttosto modesto dalla decimata Astana, ha faticato non poco.
Il sardo si è ritrovato nella parte finale del gruppo, che si è spezzato costringendolo a contare 24’’ di distacco sul traguardo rispetto a Froome, abbastanza per riportare la maglia gialla sulle spalle del britannico.
“C’era una velocità altissima nel finale e il gruppo ha iniziato a spezzarsi”, ha detto Aru al sito ufficiale della Astana per ricostruire i momenti in cui ha perso la maglia gialla. “Non ero nella posizione migliore, ero troppo dietro, ho fatto del mio meglio per recuperare ma non è bastato. Può succedere, avrei preferito tenere la maglia gialla, ma non è una tragedia”, ha continuato Aru.
Piégé dans la montée finale, Fabio Aru rend son @MaillotJauneLCL et c'est @chrisfroome qui récupère son bien ! #TDF2017 pic.twitter.com/JE2ZzsVPq0
— Le Tour de France (@LeTour) 15 luglio 2017
‘Ancora tante montagne’
Pur senza maglia gialla Fabio Aru e la Astana restano molto fiduciosi sul prosieguo della corsa, anche perché il simbolo del primato sarebbe potuto essere un peso insopportabile da gestire per oltre una settimana con questa Astana così in difficoltà dopo i ritiri di Cataldo e Fuglsang.
“Credo in Fabio per le Alpi, ora la corsa sarà in mano alla Sky e possiamo stare tranquilli”, ha spiegato a Cyclingweekly Beppe Martinelli, Ds della Astana, a proposito dei risvolti tattici della corsa. Anche Aru si è detto pronto a voltare pagina dopo questa giornata difficile. “Abbiamo ancora tutta la terza settimana con tante montagne, voglio solo pensare a recuperare bene. Questo Tour de France è ancora aperto, tutto è possibile” ha concluso Aru.