Doveva essere una delle giornate più tranquille di questo Giro d’Italia, una tappa da consegnare ai velocisti. Invece prima del traguardo di Imola la corsa ha riservato sorprese ed emozioni da battaglia vera. Il maltempo ha spezzato il gruppo, con diversi nomi importanti rimasti dietro che hanno rischiato grosso prima di tornare davanti. Mohoric ha poi fatto uno show nel finale, ma con uno spunto più da finisseur che da velocista Sam Bennett ha messo tutti d’accordo conquistando il suo secondo successo e riaprendo anche il discorso per la maglia ciclamino.

Una battaglia sotto la pioggia

Anche in una tappa che sembrava dall’esito scontato e favorevole ad una volata di gruppo il Giro d’Italia ha regalato grande spettacolo. La tappa Osimo – Imola era una delle più facili di tutto il Giro, con tanti chilometri di pianura spezzati solo dalla facile e breve salita dei Tre Monti poco prima del traguardo all’interno dell’autodromo di Imola.

La corsa è stata animata da una fuga portata dai corridori delle tre squadre Professional italiane invitate al Giro: Zhupa e Mosca (Wilier), Senni e Maestri (Bardiani) e Frapporti (Androni).

Le squadre dei velocisti più attesi, soprattutto Viviani e Bennett, hanno preso la guida del gruppo per tenere sotto controllo la fuga. La corsa ha poi vissuto una svolta inattesa a circa 30 km dal traguardo, quando il gruppo è stato investito da un violento acquazzone e dal forte vento. Il plotone si è spezzato in più parti, ed anche alcuni uomini di classifica come Pozzovivo (Bahrein Merida) e Carapaz (Movistar) sono rimasti indietro, insieme anche a Viviani (Quickstep).

La prima parte del gruppo ha cercato di approfittarne aumentando l’andatura spinta dalle squadre degli uomini di classifica rimasti davanti. La fuga iniziale è stata in breve annullata, ma da dietro diversi uomini, tra cui Pozzovivo e Carapaz, sono riusciti a rientrare sventando il pericolo. Viviani è invece rimasto irrimediabilmente attardato, anche perché il ricongiungimento è avvenuto in un tratto di leggera salita che lo ha messo di nuovo in difficoltà.

Mohoric e Bennett danno spettacolo

Con il gruppo che si è rinfoltito la corsa non si è placata. Dopo un assolo di Tim Wellens (Lotto Soudal) forse un po' anticipato, sulla salita dei Tre Monti Simon Yates (Mitchelton) è andato in prima persona ad annullare un tentativo in cui si era inserito Rohan Dennis (BMC) e poi Ulissi (UAE Emirates) è scattato nella parte finale.

Dietro al toscano si è mosso anche Betancur (Movistar), ma è stato il rientro di uno scatenato Matej Mohoric (Bahrein Merida) a dare una svolta all’attacco. Con delle trenate mostruose e una capacità di guida sotto la pioggia da vero funambolo lo sloveno è riuscito a mantenere qualche decina di metri sul gruppo, con il solo Betancur rimasto attaccato a ruota.

Ma all’ultimo chilometro Mohoric non se l’è sentita di portare l’avversario allo sprint ed ha permesso al gruppo di riavvicinarsi.

Sam Bennett (Bora Hansgrohe) ha capito di dover anticipare i tempi ed è partito con uno sprint infinito già ai 400 metri andando a raggiungere e superare i fuggitivi e togliendosi di ruota il resto del gruppo. L’irlandese è andato a vincere quasi per distacco in un finale spettacolare, con Danny Van Poppel (Lotto Jumbo) al secondo posto davanti a Bonifazio (Bahrein Merida).

Con i punti conquistati oggi e la grande impressione destata al cospetto di un Viviani in difficoltà, Bennett ha anche riaperto completamente la corsa alla maglia ciclamino.

Il veronese continua a comandare con 184 punti, ma l'irlandese ora lo incalza con 162. Tutti gli uomini di alta classifica sono arrivati insieme, con Simon Yates che ha conservato la sua maglia rosa.