Si aspettava il primo confronto tra Dumoulin, Froome e Aru, ma gli assoluti protagonisti del primo arrivo in salita del Giro d’Italia 2018 sono stati i due capitani della Mitchelton Scott, il colombiano Jhoan Esteban Chaves e il britannico Simon Yates. Chaves, già secondo al Giro due anni fa e in cerca del rilancio dopo una stagione tribolata, è andato all’attacco già nelle fasi iniziali, un po’ a sorpresa. Dopo aver fatto sfogare i campioni più attesi sulla salita finale dell’Etna, Yates è poi partito al contrattacco dimostrando di aver una marcia in più rispetto a tutti gli altri.

Il trionfo pieno, con vittoria di tappa a Chaves e maglia rosa a Yates, ha fatto scoprire le vere ambizioni dei due scalatori della squadra australiana, arrivati al Giro d’Italia solo con il ruolo di outsider.

Yates: ‘Voglio vincere il Giro’

La facilità con cui Simon Yates ha staccato gli avversari negli ultimi due chilometri verso il traguardo dell’Etna ha impressionato. Incurante della presenza di Chaves in testa alla corsa, il britannico è partito con la sicurezza di potersi togliere Froome e compagnia dalla ruota ed andare a raggiungere il compagno senza rimettere in gioco gli avversari, una strategia rischiosa che è andata in porto senza troppi problemi.

Nella conferenza stampa del dopo corsa Yates ha mostrato altrettanta sicurezza. “Sono arrivato al Giro d’Italia per cercare di vincere, ho cercato di prendere la maglia già in Israele ed oggi finalmente ho realizzato il mio obiettivo” ha dichiarato la nuova maglia rosa al sito ufficiale della corsa.

Voglio vincere questo Giro, ovviamente” ha continuato Yates senza nascondersi.

“Sin dall’inizio ho detto che penso di avere la squadra più forte, non solo gli scalatori ma anche i passisti. Possiamo fare un buon lavoro e difendere la maglia. Sarà difficile, ci sono tappe dure, ma credo nei ragazzi intorno a me e ho la fiducia per essere il capitano fino a Roma” ha concluso Yates scoprendo le sue ambizioni senza limiti.

Chaves: ‘Giornata fantastica’

Un po’ più umile nelle sue parole del dopo tappa è stata Jhoan Esteban Chaves, che dopo un 2017 davvero difficile sta ritrovando la gamba di due anni fa quando fu secondo al Giro vincendo anche il tappone dolomitico. “E’ stata una giornata fantastica per noi come squadra, ma dobbiamo tenere i piedi per terra. Possono accadere ancora un sacco di cose, ma ora abbiamo qualcosa da festeggiare” ha dichiarato lo scalatore colombiano, che poi ha rivissuto le emozioni di una tappa passata tutta all’attacco, cosa inconsueta per un corridore che punta alla classifica finale, soprattutto nel giorno del primo arrivo in salita.

“Sono stato un po’ fortunato ad entrare nella fuga giusta. Quando mi ha raggiunto Yates mi ha detto: dai, andiamo che vinci la tappa. O almeno questo è quello che ho capito” ha raccontato Chaves.

La Mitchelton è ora in una situazione di classifica ideale, con Simon Yates in maglia rosa con 16’’ di vantaggio su Dumoulin e 26’’ su Chaves, con Froome e Aru già a più di un minuto. Ci sarà da capire se con il prosieguo del Giro i valori in campo potranno cambiare radicalmente a favore dei corridori più esperti e di maggior fondo, che nella terza settimana con le tappe che presentano più salite in successione potrebbero ribaltare questa situazione favorevole a Yates e Chaves.