Se un anno fa l’arrivo sull’Etna aveva deluso le tante aspettative, stavolta la tappa con il finale sul vulcano siciliano ha regalato grande spettacolo e emozioni. Gli scalatori della Mitchelton Scott si sono presi tutto il proscenio, con Jhoan Esteban Chaves che dopo essersi inserito in una fuga da lontano ha staccato tutti per poi essere raggiunto nel finale dal compagno di squadra Simon Yates. Il britannico si è tolto di ruota con apparente facilità Froome, Dumoulin e gli altri uomini di classifica, conquistando così la sua prima maglia rosa mentre Chaves ha firmato la tappa.

Giro d’Italia, una maxi fuga

La Caltanissetta – Etna, sesta tappa del Giro d’Italia e primo arrivo in salita, ha riservato sorprese fin dalle battute iniziali, quando dopo una serie di attacchi si è formata al comando una fuga molto folta e con atleti importanti. A comporla Haga, Oomen (Sunweb), Tonelli, Ciccone (Bardiani Csf), Cherel, Jauregui e Denz (Ag2r), De La Cruz, Henao (Sky), Frapporti, Gavazzi (Androni), Mori, Polanc e Ulissi (UAE), Zardini (Wilier), Gesink (Lotto Jumbo), Hermans, Plaza (Israel), Reichenbach, Roy (Groupama), Haig, Chaves (Mitchelton), Eg (Trek), De Marchi (BMC), Quintana (Movistar).

La BMC di Dennis ha cercato di non lasciar prendere troppo spazio al gruppo all’attacco, ma è servito più avanti l’intervento della Astana per tenere sotto controllo la situazione. Come visto al Tour of the Alps, la squadra kazaka si è confermata davvero forte, molto più anche della Sky di Froome, continuando a tenere altissimo il ritmo sui tratti in salita che precedevano la vera scalata all’Etna e riportando il distacco al di sotto dei due minuti.

Chaves – Yates, che uno – due!

Davanti Gesink ha aperto le ostilità tra i fuggitivi, appena iniziati i 15 km di salita verso l’Etna, affrontata da un versante inedito per il Giro d’Italia. Tra i più brillanti si è però messo in evidenza Ciccone: l’abruzzese ha provato un paio di volte ad andarsene, intuendo il ritorno prepotente del gruppo tirato da Hirt e Luis Leon Sanchez, straordinari gregari della Astana.

A 5 km dall’arrivo la corsa è esplosa definitivamente, in uno dei tratti più impegnativi. Chaves ha mollato ogni indugio ed ha deciso di affondare il colpo disperdendo gli altri fuggitivi che sono stati uno dopo l’altro raggiunti.

In gruppo Lopez ha cercato di dare un senso allo straordinario lavoro dei compagni, ma senza graffiare davvero. Pozzovivo (Bahrein Merida) ha poi assestato un colpo più deciso, con Bennett (Lotto Jumbo), Pinot (Groupama) e Yates (Mitchelton) pronti a reagire, ma la situazione dietro a Chaves si è calmata dopo il rientro di Dumoulin (Sunweb), permettendo anche ad Aru (UAE) e Froome (Sky) di rifarsi sotto.

Vedendo gli altri decisamente più affaticati, Simon Yates ha deciso di rompere gli indugi e partire secco, nonostante la presenza del suo compagno Chaves all’attacco. L’azione, potenzialmente pericolosa, si è risolta in un trionfo per la Mitchelton perché Yates ha fatto subito il vuoto alle sue spalle con uno scatto micidiale ed è andato a raggiungere con apparente facilità Chaves. Nelle ultime centinaia di metri più pianeggianti i due scalatori della squadra australiana si sono accordati per la divisione del bottino. Yates si è accontentato di prendersi la maglia rosa, mentre Chaves è passato per primo sul traguardo per un arrivo in parata.

Il gruppetto con Pinot, Dumoulin, Froome, Aru, Pozzovivo, Lopez, Bennett e la sorpresa Carapaz (Movistar) è arrivato a 26’’.

La maglia rosa Dennis ha perso un minuto, mentre ha deluso Davide Formolo (Bora) arrivato a cinque minuti.

La classifica è ora ridisegnata con Simon Yates al comando, con Dumoulin a 16’’ e Chaves a 26’’, mentre Froome e Aru, oggi sempre sulla difensiva, sono oltre il minuto.