La convivenza tra Geraint Thomas e Chris Froome allo scorso Tour de France non è stata così tranquilla come è sembrato dall’esterno. Il Team Sky si è trovato a dover gestire una situazione difficile, con il capitano designato rimasto in ritardo in classifica generale rispetto al suo scudiero Thomas. I due non sono arrivati ad una rottura plateale come quella già vissuta dalla squadra britannica al Tour 2012, quello poi vinto da Wiggins su un giovane ed esuberante Froome, ma il corridore gallese, che poi ha portato la maglia gialla fino a Parigi, ha ora svelato alcuni episodi per chiarire come in casa Sky ci fosse un solo corridore davvero protetto.

Thomas: ‘Ero frustrato’

Il Team Sky ha iniziato lo scorso Tour de France con il suo leader storico Chris Froome un po’ affaticato dopo la vittoria del Giro d’Italia e con una seconda opzione come Geraint Thomas pronto a prendere le redini della formazione in caso di flop del capitano. Lo squadrone britannico si è sempre mostrato molto rigido nelle gerarchie decise a tavolino, e così anche quando Froome si è presentato alla cronosquadre in ritardo di 52’’ rispetto al corridore gallese, i tecnici hanno deciso di proteggere esclusivamente il campione in carica. A Thomas è stato spiegato che in caso di sua foratura durante la cronosquadre nessuno si sarebbe fermato ad attenderlo, rischiando così di compromettere tutte le sue possibilità di fare classifica.

“Ero frustrato perché pensavo di essere anch’io un corridore protetto” ha svelato il vincitore del Tour de France in un’intervista concessa al The Guardian. “Non è stata una decisione presa alla leggera, ci hanno pensato e discusso. Io ho detto la mia e mi hanno risposto di no, quindi lo devi accettare. Mi ha buttato un po’ giù, ma l’ho lasciata passare” ha spiegato Thomas.

Solo Froome con il condizionatore

Neanche il susseguirsi delle tappe ha consentito al corridore gallese di scalare le gerarchie ed essere messo completamente sullo stesso piano di Froome. Thomas ha svelato un altro episodio avvenuto dopo la nona tappa. Durante una notte particolarmente calda nell’albergo occupato dalla Sky è saltata l’elettricità a causa dei troppi condizionatori accesi.

La squadra ha quindi deciso di far spegnere i condizionatori nelle camere di tutti i corridori ad eccezione di quella occupata da Froome.

Dopo un paio di giorni Thomas ha conquistato la maglia gialla vincendo le due tappe alpine, ma la squadra non ha mai chiesto a Froome di correre per il leader della corsa e rinunciare alle sue ambizioni. Anzi, il quattro volte vincitore del Tour ha apertamente sfidato il compagno in giallo dicendogli per due volte che sarebbe andato all’attacco, senza però poi trovare le energie per portare avanti i suoi piani bellicosi.

Thomas vede ora questo atteggiamento di Froome come un valore aggiunto per la sua vittoria: “Se fosse stato costretto a correre per me ora la gente potrebbe dire che lui forse poteva attaccare e vincere.

Invece così ho dimostrato che ero il più forte” ha dichiarato il vincitore del Tour de France, che ora si aspetta un trattamento diverso dalla squadra. “Ora sanno che posso farcela e penso che saremo s un piano di parità” si è auspicato il corridore gallese.