Era dal Gran Premio di Australia del 2013 che Kimi Raikkonen, soprannominato "Iceman" non saliva sul gradino più alto del podio. Ben 113 Gran Premi in tutto. La vittoria nel Gran Premio degli Stati Uniti è stata frutto di una buona strategia di gara del pilota finlandese ma anche della scelta delle gomme più morbide, le cosiddette Ultrasoft, provate nel corso delle qualificazioni. Diverso il discorso per l'altro pilota Ferrari Sebastian Vettel arrivato in quarta posizione alla bandiera a scacchi e che ha molto da recriminare per un errore iniziale che lo ha estromesso dai giochi per la vittoria finale del Gran Premio.
La festa di Lewis Hamilton per il suo quinto titolo mondiale è solo rimandata.
La vittoria di Raikkonen
Oltre alla scelta delle gomme Ultasoft, ad incidere sulla prestazione del pilota finnico è stata anche una buona partenza che gli ha consentito di scavalcare immediatamente Hamilton. Raikkonen è stato bravo a mantenere la leadership della gara e a resistere ai continui attacchi di Lewis Hamilton per recuperare la prima posizione. Altro fattore determinante per la vittoria della Ferrari è stata la scelta di effettuare una sola sosta ai box. Il leader del Mondiale, Lewis Hamilton, invece non ha saputo sfruttare la Virtual Safety Car innescata dal ritiro di Daniel Ricciardo. E' stato poi costretto a due soste ai box di cui una per il cambio gomme che hanno inevitabilmente compromesso le sue speranze di vittoria del Gran Premio degli Stati Uniti e lo hanno costretto a rimandare la festa per la conquista del quinto titolo mondiale.
Tra i due contendenti si è inserito, in seconda posizione, un formidabile Max Verstappen. Il pilota olandese, infatti, è stato autore di una mirabolante rimonta partita addirittura dalla diciottesima posizione. Questo anche grazie ad un'ottima strategia di undercut che gli ha permesso di oltrepassare prima Bottas e poi lo stesso Hamilton penalizzato dalle due soste ai box.
Le recriminazioni di Vettel
Il quattro volte campione del Mondo Sebastian Vettel è, forse, quello che ha più da recriminare. Anche perché se avesse commesso meno errori sarebbe ancora in piena lotta per la vittoria finale nel Mondiale di Formula 1. Prima la penalizzazione di venerdì 19 ottobre in fase di qualifica. Poi l'incidente in cui ha avuto la peggio il collega Daniel Ricciardo.
Due errori sono davvero troppi e, sicuramente, alimenteranno le critiche nei confronti del pilota tedesco.
Anche perché Vettel non risulta credibile né da un buon esempio di fair play quando, durante la conferenza stampa di fine gara cerca di attribuire tutte le colpe al pilota avversario. Infatti, afferma che Ricciardo l'avrebbe stretto e si sarebbero toccati. Mentre dalle immagini registrate si vede chiaramente che è Vettel ad aver perso il controllo della sua monoposto e ad andare a sbattere contro il pilota australiano.
Sta di fatto che ora a Lewis Hamilton basterà totalizzare solo 5 punti nelle prossime tre gare per assicurarsi il suo quinto titolo iridato e raggiungere il mitico Juan Manuel Fangio.
Con la possibilità estremamente concreta che i giochi si chiudano definitivamente tra una settimana con il Gran Premio del Messico.
Per Sebastian Vettel il 2019 potrebbe essere l'anno della verità. Infatti, al suo fianco non ci sarà più Raikkonen ma Leclerc. E il pilota monegasco non intende certo fare da semplice comparsa come sembrano far intendere da alcune sue recenti dichiarazioni.