L’Amstel Gold Race ha regalato una giornata di grande Ciclismo, con tanti brividi e uno svolgimento non convenzionale. Mathieu Van der Poel ha dato spettacolo aprendo la corsa già a 43 km dall’arrivo con un primo attacco che non ha sortito effetti, ma subito dopo Alaphilippe ha replicato iniziando una lunga fuga con Fuglsang. I due sembravano avviati al traguardo, ma nelle ultime pedalate la situazione si è clamorosamente rimescolata con il rientro di Kwiatkowski e poi di un gruppetto inseguitore.
Van der Poel ha completato una rimonta prodigiosa andando a vincere nel tripudio generale davanti a Simon Clarke.
Amstel, Van der Poel sfida i rivali
L’Amstel Gold Race ha aperto il trittico delle Ardenne in una splendida giornata di sole, battuta però da un forte vento. La corsa olandese ha trovato dopo pochi chilometri un gruppetto di undici attaccanti che ha messo da parte un vantaggio di quasi nove minuti. A provarci sono stati Michael Schär (CCC Team), Nick van der Lijke (Roompot-Charles), Paolo Simion (Bardiani-CSF), Julien Bernard (Trek-Segafredo), Thomas Sprengers (Sport Vlaanderen Baloise), Aaron Verwilst (Sport Vlaanderen Baloise), Grega Bole (Bahrain-Merida), Jimmy Janssens (Corendon-Circus), Tom Van Asbroeck (Israel Cycling Academy), Marco Minnaard (Wanty-Gobert), Jerome Baugnies (Wanty-Gobert).
La corsa si è stabilizzata per molti chilometri, con la Astana a lungo in testa al gruppo, finchè sulla cote del Gulperberg, a 43 km dall’arrivo, Mathieu Van der Poel ha rotto gli indugi partendo all’attacco. Il campione d’Olanda ha cercato probabilmente di trasformare la corsa in una sfida diretta tra i leader per non restare intrappolato nei giochi tattici delle altre squadre, decisamente più forti della sua Corendun. Nessuno però si è scomposto per questo affondo improvviso e dopo qualche chilometro in compagnia di Gorza Izagirre (Astana) il corridore olandese è stato ripreso.
Alaphilippe e Fuglsang si fermano nel finale
La corsa non si è però più fermata e la Deceuninck ne ha approfittato per un attacco molto ben strutturato sulla successiva cote di Kruisberg, con gli attaccanti della prima ora ormai raggiunti.
Dopo il forcing dei compagni Alaphilippe ha piazzato la sua stoccata, con Jakob Fuglsang (Astana) pronto a replicare ed anche Matteo Trentin (Mitchelton) che è riuscito in un primo momento a inserirsi per poi pagare sull’Eyserbosweg rispetto a due corridori più forti di lui in salita. Davanti sono così rimasti i soli Alaphilippe e Fuglsang che hanno impresso un forte ritmo sui saliscendi del tracciato olandese, inseguiti vanamente da Kwiatkowski (Sky) e Trentin. La EF ha provato a lanciare la rincorsa del gruppo inseguitore, ridotto ad una trentina di corridori, ma senza riuscire a riaprire la partita.
Fuglsang ha provato in un paio di occasioni a staccare Alaphilippe, molto più velo di lui allo sprint, ma senza successo, e nel finale ha smesso di collaborare con il francese.
I due si sono quasi fermati negli ultimi due chilometri ed il vantaggio ormai rassicurante è evaporato. Da dietro Kwiatkowski è rientrato ed anche un gruppetto trascinato da Van der Poel si è rifatto incredibilmente sotto, riportandosi in scia quando Alaphilippe ha lanciato il suo sprint. Lo spunto di Van der Poel è stato però da fenomeno e il francese si è dovuto arrendere, superato anche da Simon Clarke (EF) e da Fuglsang. Mathieu Van der Poel è così andato tra il tripudio della sua gente in un finale rocambolesco e spettacolare, ma che ha soprattutto ribadito la sua classe straordinaria.
Primo italiano è stato De Marchi (CCC), settimo dietro a Schachmann (Bora) e Lambrecht (Lotto Soudal), con anche Trentin protagonista di una grande corsa al decimo posto. Tutti gli altri reduci dalla campagna del pavè hanno deluso, da Van Avermaet a Sagan, ed anche l’iridato Valverde è mancato completamente. Deludente anche la prova di Bettiol.