Dopo la bella vittoria della quarta tappa c’erano grandi aspettative per Elia Viviani, atteso ieri ad una nuova sfida tra le ruote veloci del Tour de France. Nel finale di Chalon sur Saone il corridore veronese è stato guidato splendidamente dai compagni di squadra, ma al momento di finire il lavoro con il suo sprint si è visto superare da tutti gli avversari diretti, finendo solo al sesto posto. Quella che sembrava semplicemente una prestazione molto deludente ha assunto invece i contorni di una vera beffa. Viviani ha raccontato che il motivo di questo risultato è stata una foratura alla ruota anteriore avvenuta proprio mentre stava per sprintare.

Viviani: ‘La ruota non era stabile’

La settima tappa del Tour de France era una ghiotta occasione per i velocisti, su un percorso dal chilometraggio ampio ma senza particolari difficoltà altimetriche. La Deceuninck Quickstep si è dimostrata una volta di più la squadra più organizzata tra quelle degli sprinter ed ha guidato perfettamente Elia Viviani. Dopo il lungo lavoro di Asgreen per andare a riprendere i fuggitivi di giornata, la squadra belga ha schierato in testa Alaphilippe, Lampaert, Morkov e Richeze per portare in prima posizione il suo sprinter, compito splendidamente eseguito.

Viviani si è così trovato a partire da una posizione ideale e ben lanciato per la sua volata, ma sorprendentemente si è visto passare a doppia velocità da Groenewegen, Ewan e altri avversari finendo solo sesto.

Dopo la corsa l’ex tricolore ha spiegato il perché di questa prova incolore: “Dopo l’ultima curva ho notato che la mia ruota non era stabile. Ho capito subito che si trattava di una foratura e che non sarei stato in grado di scattare correttamente” ha raccontato Viviani.

‘Ho provato comunque’

Nonostante fosse ben conscio del problema Viviani non ha desistito ed ha cercato di portare a casa il miglior risultato possibile.

“La ruota era per più di metà e terra. Ho provato comunque a fare la volata, un’incredibile sfortuna” si è rammaricato il corridore veronese che ha visto sfuggire l’occasione di lottare per un altro successo di tappa dopo quello colto a Nancy. “Quando mi sono alzato dalla sella gli altri erano più veloci di me, non potevo farci niente, ho fatto quello che potevo.

Mi dispiace per i ragazzi perché hanno fatto un ottimo lavoro” ha continuato Viviani.

Ora per l’ex Campione d’Italia e gli altri velocisti puri ci saranno due giornate impegnative sulle strade del Tour de France, due percorsi collinari in cui cercare di raggiungere il traguardo, magari risparmiando qualche energia per poi avere un’ulteriore occasione lunedì nella decima tappa con arrivo ad Albi.