Le avversità degli ultimi tempi non hanno tolto a Davide Rebellin la voglia di pedalare e di continuare la sua infinita carriera da ciclista professionista. Il corridore veronese sarebbe dovuto essere uno degli uomini di punta del progetto ungherese Epowers, squadra che, però, non vedrà la luce a causa di problemi finanziari. Questo cambio di scenario non ha, però, scoraggiato Rebellin, che è determinato a correre ancora ed è già quasi pronto a ripartire con un’altra squadra.

Rebellin, il fallimento di Epowers e il no alla Cambodia

L’addio al Ciclismo professionistico annunciato per il Campionato Italiano dello scorso mese di giugno è stato prontamente messo da parte da Davide Rebellin.

Il vincitore della Liegi 2004 aveva pensato di chiudere la sua lunghissima carriera, iniziata all’indomani delle Olimpiadi di Barcellona ’92, tornando però sui propri passi dopo essere stato coinvolto dal nascente progetto Epowers, una squadra ungherese pronta a sbarcare nel grande ciclismo con un programma particolarmente ambizioso. Il progetto non si è però concretizzato e Rebellin, come diversi altri corridori che erano stati reclutati dalla Epowers, si è trovato senza squadra.

Chi pensava che questo fallimento del progetto ungherese significasse un addio definitivo alle corse di Rebellin è stato prontamente smentito. Il corridore veronese vuole proseguire la sua carriera nonostante i 48 anni compiuto nello scorso agosto e per questo 2020 era stato accostato ad una piccola formazione asiatica, la Cambodia Cycling Academy.

“Non ho mai firmato con loro, sono un amico del manager, niente di più” ha commentato Rebellin smentendo il suo passaggio a questa squadra.

Due soluzioni per continuare

Il 48enne veneto ha però annunciato di essere ormai vicino ad un accordo con un’altra squadra, senza fare nomi. “Sto considerando un paio di altre soluzioni e spero di chiudere nel giro di pochi giorni.

In ogni caso conto di continuare a correre” ha dichiarato Rebellin, che festeggerà quindi i 49 anni ancora in gruppo.

Davide Rebellin è passato professionista nel 1992 con la GB MG dove correvano campioni come Mario Cipollini, Franco Ballerini e Franco Chioccioli. Ha vinto sessanta corse, realizzando la storica tripletta Amstel Gold Race – Freccia Vallone – Liegi Bastogne Liegi nel 2004.

Ha conquistato anche la Tirreno Adriatico, la Parigi Nizza, e tante classiche come San Sebastian, due volte il Giro dell’Emilia e la Tre Valli Varesine. Al Giro d’Italia ha vinto una tappa nel lontano 1996 a Monte Sirino e ha vestito la maglia rosa per sei giorni, fino all’arrivo di Pratonevoso dove venne scalzato da Pavel Tonkov.