Tra i tanti corridori che sono convinti di poter tornare presto ad allenarsi liberamente e a riprendere le gare dopo la pandemia di coronavirus c’è anche una voce contraria. Sacha Modolo, il velocista veneto appena arrivato alla Alpecin Fenix di Mathieu Van der Poel, ritiene infatti che la stagione del Ciclismo professionistico non riprenderà e che tutto sarà rimandato al 2021 con tutti i problemi e le incertezze del caso.
Modolo teme per la sorte di molte squadre, soprattutto quelle di dimensioni medio – piccole, ed ha proposto una sua soluzione per evitare o almeno ridurre il dissesto finanziario che si preannuncia anche nel mondo del ciclismo. A riportare l'intervista a Modolo il quotidiano online Tuttobiciweb.
Sacha Modolo: ‘Non esiste il ciclismo a porte chiuse’
Con già dieci stagioni da professionista alle spalle e una cinquantina di successi in carniere, Sacha Modolo è uno dei corridori italiani più esperti e vincenti. Dal suo esordio in maglia Colnago CSF nell’ormai lontano 2010 il ciclista di Conegliano ha inanellato due vittorie di tappa al Giro d’Italia e tante classiche del calendario nazionale come Coppa Bernocchi e Coppa Agostoni.
Dopo l’addio alla UAE al termine del 2017 la sua carriera è andata però in calando fino alla disastrosa annata passata e alle grandi difficoltà nel trovare un nuovo contratto e proseguire l’attività. Finalmente Modolo ha scoperto che alla base dei risultati scadenti e della sensazione di stanchezza cronica c’era un problema di salute, una candidosi tra stomaco e intestino.
Il corridore veneto ha superato questo ostacolo ed ha trovato la fiducia della Alpecin Fenix, la squadra di Mathieu Van der Poel che era in cerca di rinforzi d’esperienza per attorniare il fuoriclasse olandese. Modolo ha esordito con la sua nuova squadra alla Volta Algarve in maniera molto convincente, con un secondo posto nella tappa di Tavira.
“Stavo bene, l’ho sentito anche nelle tappe di salita” ha confidato il velocista veneto al Corriere dello Sport.
Chiusa la corsa portoghese con delle ottime sensazioni, Modolo non è più riuscito a disputare nessun’altra gara prima dello stop forzato imposto per la pandemia di coronavirus, e si è detto molto pessimista su una possibile ripresa. “Ho l’impressione che la stagione sia finita qui” ha dichiarato il corridore di Conegliano esprimendo un parere del tutto negativo anche sul tentativo del Tour de France di andare in scena senza tifosi sulle strade. “Il ciclismo a porte chiuse non esiste. E comunque non credo che a giugno saremo usciti da questa pandemia” ha dichiarato Modolo.
‘Contratti allungati e stipendi nel 2021’
Sacha Modolo ha respinto l’ipotesi di una stagione del ciclismo professionistico allungata per tutto il mese di novembre per far fronte alle tante corse da recuperare, sostenendo che “il clima non è giusto” e manifestando tutto il suo pessimismo per il 2021. “Immagino che tante squadre salteranno, per quelle che fanno il budget anno per anno non sarà facile” ha dichiarato il velocista della Alpecin Fenix proponendo poi una soluzione per poter rimettere in moto le squadre se l’emergenza coronavirus costringesse davvero a non correre più in questa stagione.
Mentre alcuni team hanno cominciato a tagliare gli ingaggi dei propri corridori per questo periodo di inattività, Modolo ha suggerito una sorta di congelamento della situazione da riaprire poi all’inizio del 2021. “Facciamo che il 2020 lo chiudiamo qui, allunghiamo il contratto di un anno e lo stipendio lo prendo nel 2021, quando corro” ha dichiarato Sacha Modolo.