Colpo di scena nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi. Nell’attesissima sfida stellare tra Primoz Rogliĉ e Tadej Pogaĉar si è inserito a sorpresa l’americano Brandon McNulty, lo scudiero del vincitore dell’ultimo Tour de France. Dopo essere già andato all’attacco sull’ultima salita insieme a Landa, McNulty è riuscito ad avvantaggiarsi nel successivo falsopiano insieme ad altri cinque corridori, tra cui Ion Izagirre che poi ha vinto la tappa in volata. Stranamente Rogliĉ si è disinteressato all’azione dell’americano della UAE consegnandogli la sua maglia gialla e un vantaggio interessante in vista delle ultime due tappe.

Paesi Baschi, due ore di battaglia per la fuga

La quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi prometteva ancora scintille tra Rogliĉ, Pogaĉar e gli altri big della classifica generale, proponendo le salite di Jaizkibel e di Erlaitz prima dell’arrivo ad Hondarribia. La corsa è stata molto intensa fin dalle battute iniziali, con una lunga sequenza di scatti e tentativi di fuga che sono stati sempre annullati. Per un paio d’ore il gruppo è andato a tutta velocità, finché finalmente sono riusciti ad evadere quattro corridori: Guillaume Martin, Ben O’Connor, Juan Pero Lopez e Jefferson Cepeda. Nonostante la buona qualità la fuga non è riuscita a guadagnare uno spazio importante, con il gruppo sempre spinto dalle squadre interessate al successo di tappa.

Lo Jaizkibel ha dato una prima scrematura al plotone, poi sferzato da un’accelerata ulteriore portata dalla UAE Emirates in vista della salita di Erlaitz, una rampa di 4 chilometri con una pendenza media di poco superiore al 10%. La fuga è stata definitivamente annullata ed è iniziata la parte decisiva della corsa.

UAE in maglia gialla, ma con McNulty

La salita di Erlaitz, con pendenze quasi costantemente in doppia cifra, ha subito spezzettato il gruppo. Mikel Landa ha cercato di approfittare di questo terreno a lui congeniale per andare all’attacco insieme. Sulle sue tracce si è mosso anche Brandon McNulty, terzo in classifica generale ma soprattutto secondo uomo della UAE dietro a Pogaĉar.

La mossa dell’americano è sembrata preparatoria per un successivo affondo del suo capitano, che però non si è mosso.

La Jumbo Visma ha annullato il tentativo di Landa e McNulty, ma dopo lo scollinamento si è fatta sfuggire di mano la situazione nel successivo falsopiano. Il gruppo, ridotto ad una ventina di corridori, si è animato con una serie di scatti ed Esteban Chaves è riuscito a innescare una fuga con anche Emanuel Buchmann, Ion Izagirre, Pello Bilbao, il solito Brandon McNulty e Jonas Vingegaard, l’unico gregario rimasto a disposizione di Rogliĉ.

La mossa della Jumbo Visma ha lasciato il gruppo senza una guida chiara e i fuggitivi hanno guadagnato molto spazio nella successiva discesa e nel piano finale, con il solo Hugh Carthy che ha cercato a lungo di condurre vanamente l’inseguimento per la EF. Stranamente la Jumbo Visma non ha impegnato in supporto di Rogliĉ neanche Tolhoek, rientrato al suo fianco in discesa ma rimasto quasi sempre passivo. La squadra olandese ha di fatto protetto la fuga e consegnato la maglia gialla a McNulty, distante in classifica appena 30’’, con Rogliĉ impegnato solo a marcare Pogaĉar. I sei fuggitivi sono così arrivati a giocarsi il successo di tappa con un vantaggio consistente: Chaves ha provato a sorprendere tutti all’ultimo chilometro, ma Buchmann ha riportato sotto gli altri e Ion Izagirre ne ha approfittato per vincere la tappa battendo di pochi centimetri Pello Bilbao.

Il gruppo di Rogliĉ e Pogaĉar è arrivato a 49’’, un distacco che capovolge la classifica. La UAE Emirates ha conquistato la maglia gialla, non con il suo capitano ma con il numero due McNulty. Il giovane americano guida ora con 23’’ su Rogliĉ, seguito dal compagno di squadra Vingegaard che grazie alla fuga è risalito al terzo posto a 28’’. Seguono Pello Bilbao a 36’’ e Tadej Pogacar a 43’’.

Alla fine mancano ancora due tappe e certamente lo scacchiere tattico che la Jumbo Visma ha disegnato con questo strano atteggiamento potrebbe creare altre sorprese.