Anche in una tappa tutta pianeggiante come quella di Cattolica, corsa per gran parte della giornata a ritmi tranquilli, non sono mancate le sorprese e i colpi di scena: alla sua quinta tappa il Giro d’Italia ha perso uno dei protagonisti più attesi, Mikel Landa, costretto al ritiro a causa di una caduta avvenuta all’ingresso di uno spartitraffico. Lo spagnolo è stato costretto al ritiro, mentre un’altra caduta ha messo fuori classifica Pavel Sivakov, che è riuscito a ripartire ma ha concluso in grande ritardo la corsa. Allo sprint poi Caleb Ewan ha avuto la meglio di Giacomo Nizzolo e Elia Viviani con una bella rimonta.

Giro, due fughe per Androni e Bardiani

La quinta tappa del Giro d’Italia ha portato i corridori a Cattolica attraverso un percorso interamente pianeggiante ma reso insidioso dai tanti attraversamenti cittadini punteggiati da continue rotonde, curve e pericolosi spartitraffico.

La corsa è andata via tranquillamente con una fuga di due soli corridori, Filippo Tagliani per la Androni e Umberto Marengo per la Bardiani, le due squadre più presenti in queste azioni d’attacco. Verso metà percorso il gruppo ha però dato una potente accelerata, in vista del traguardo volante di Imola e per il timore del vento, che poi non si è rivelato un fattore decisivo.

La fuga è stata annullata ad un centinaio di km dall’arrivo e dopo un’ora di calma sono ripartiti altri due corridori di Androni e Bardiani, stavolta Simon Pellaud e Davide Gabburo.

Addio Giro per Mikel Landa

La parte finale del percorso sulla riviera romagnola si è rivelata molto pericolosa, con alcuni tratti di zigzag tra rotonde e ostacoli vari della segnaletica stradale.

Queste insidie e un po’ di distrazione hanno portato a diverse cadute. una ha visto Pavel Sivakov finire a terra dopo aver urtato il marciapiede. Il russo della Ineos è ripartito, ma molto dolorante e senza spingere, finendo la corsa con 13 minuti di ritardo e dicendo così addio ad ogni ambizione di classifica generale. Molto peggio è andata a Mikel Landa.

Il capitano della Bahrain Victorius ha colpito un addetto alle segnalazioni in uno spartitraffico ed è caduto ad alta velocità coinvolgendo anche Dombrowski. Purtroppo Landa non è riuscito a ripartire il suo Giro, che prometteva tanto dopo la bella tappa di ieri, è così finito amaramente.

Il gruppo è poi andato a raggiungere Pellaud e Gabburo, su cui si era riportato anche Gougeard, volando verso un nuovo e convulso sprint. Dalla mischia che si è creata è uscito con ottimo tempismo Consonni, ultimo gregario di Elia Viviani. Il campione olimpico si è visto superare da Giacomo Nizzolo, partito dall’altro lato della strada, ma nelle battute finali è uscito con un guizzo prodigioso Caleb Ewan che ha superato tutti.

L’australiano ha conquistato così la sua quarta vittoria di tappa al Giro d’Italia, mettendo il primo mattone al suo progetto di conquistare almeno uno sprint in ognuno dei grandi giri in questa stagione. Nizzolo si è dovuto accontentare dell’ennesimo secondo posto davanti a Viviani e Sagan, mentre De Marchi ha mantenuto la sua maglia rosa con cui ripartirà domani alla volta di Ascoli.