L’azione fatta da Tadej Pogacar nella terza tappa del Giro d'Italia di Ciclismo non è piaciuta a Paolo Bettini, che durante un’intervista rilasciata al podcat BlaBlaBike di Tuttobiciweb, ha criticato l’attacco dello sloveno: “A mio parere sono azioni che non deve fare, a me non è piaciuto. Le azioni come questa poi ti rendono troppo antipatico”. Per Bettini quindi il capitano della UAE Team Emirates avrebbe dovuto evitare di uscire dal gruppo nel finale della frazione di Fossano. Un tentativo che non ha prodotto risultati in termini di secondi guadagnati o di piazzamento, ma che potrebbe rivelarsi controproducente nel prosieguo della corsa rosa.

La critica di Bettini all’azione di Pogacar: 'Doveva starsene dietro, il gruppo potrebbe lasciarlo alla deriva'

La terza tappa del Giro d'Italia era sulla carta adatta ai velocisti, ma il finale ha regalato un colpo di scena, con l’attacco inaspettato di Tadej Pogacar su un leggero strappo in salita poco prima del traguardo di Fossano. Lo sloveno ha preso la ruota di Mikkel Honorè e poi ha provato a lanciarsi verso il traguardo, seguito solo da Geraint Thomas, ma è stato ripreso dal gruppo durante la volata conclusiva, vinta da Tim Merlier.

Questa azione è stata criticata da Paolo Bettini, che proseguendo nell’intervista al podcat BlaBlaBike, ha spiegato come la condotta di gara del capitano della UAE Team Emirates sarebbe dovuta essere totalmente diversa: “Il Giro è lungo e in una tappa come questa doveva lasciar giocare gli avversari, starsene dietro, non esporsi”.

Il rischio secondo Bettini è che questa azione abbia creato una maggiore antipatia nei confronti di Pogacar nel gruppo, con la possibilità che gli avversari faranno d’ora in poi di tutto per metterlo in difficoltà. Secondo l’ex campione olimpico infatti: “Se Pogacar dovesse in una tappa andare in difficoltà, scivolare o cadere, non ci si dovrà meravigliare se trenta corridori andranno davanti a tirare per lasciarlo alla deriva”.

La carriera di Paolo Bettini

Paolo Bettini è stato uno dei più grandi corridori del ciclismo italiano, riuscendo a ottenere successi memorabili, tra cui la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004. Il nativo di Cecina vanta poi nel suo palmares due Mondiali, due Giri di Lombardia, due Liegi-Bastogne-Liegi e una Milano-Sanremo.

L’ex corridore della Quickstep ha poi saputo imporsi anche nelle tappe dei Grandi giri, con vittorie al Giro d'Italia, alla Vuelta a España e al Tour de France. Terminata la carriera professionistica nel 2008, ha poi deciso di provare anche l’esperienza di allenatore, rivestendo il ruolo di commissario tecnico della Nazionale dal 2010 al 2013.