L’approccio alle prime montagne di questo Giro d’Italia, nella tappa numero quattro che nella giornata dell'11 maggio ha portato il gruppo a Sestola, ha già dato verdetti interessanti tra i protagonisti più attesi della corsa rosa. Tra gli osservati speciali ha dato delle risposte molto convincenti Egan Bernal, apparso pienamente recuperato dall’infortunio alla schiena che lo ha tormentato nella scorsa stagione, ma anche Remco Evenepoel si è fatto trovare pronto nonostante la lunghissima assenza per riprendersi dall’incidente del Lombardia. Un po’ più in difficoltà è apparso invece un altro dei big arrivato al via del Giro d’Italia con un percorso di avvicinamento molto difficoltoso, Vincenzo Nibali.

Nibali: ‘Giornata dura’

Reduce dalla frattura del radio e da un recupero lampo, Nibali si è staccato dai corridori più forti quando la corsa si è infiammata sull’ultima salita verso Colle Passerino. Il due volte vincitore del Giro d’Italia ha raggiunto il traguardo di Sestola con un ritardo di 2’11’’ rispetto al vincitore Joseph Dombrowski, mentre il distacco dal gruppo degli uomini di classifica, tra cui Bernal, è stato di 34’’. “È stata una giornata dura per me, non nascondo che ho sofferto” ha poi dichiarato Vincenzo Nibali al termine della tappa. “Ho dovuto difendermi, visto com’è andata sono abbastanza soddisfatto, penso che sarebbe anche potuta andare peggio per me. È stata la prima tappa difficile del Giro e ho limitato il distacco.

Resisteremo e continueremo a guardare avanti” ha commentato ancora Nibali, che in classifica generale occupa la 25ª piazza con un ritardo di 2’15’’ da De Marchi.

Ciccone: ‘Nulla da perdere’

Se Vincenzo Nibali ha faticato un po’ in questo primo arrivo in salita del Giro d’Italia, e Bauke Mollema è finito nelle retrovie confermando le voci della vigilia che lo volevano concentrato più su un successo di tappa che sulla classifica generale, la Trek-Segafredo è stata invece protagonista con Giulio Ciccone.

Lo scalatore abruzzese si era rivelato, ormai cinque anni fa, proprio sull’arrivo di Sestola, dove vinse la sua prima tappa al Giro d’Italia.

Ciccone è partito all’attacco sulle rampe di Colle Passerino, fedele al suo atteggiamento sempre battagliero, ha anticipato le mosse dei grandi favoriti e poi ha tenuto il loro ritmo nel finale, concludendo con lo stesso tempo di Bernal.

“Come avevo già detto ieri non ho nulla da perdere e voglio seguire il mio istinto” ha dichiarato Ciccone commentando il suo attacco. “Avevo bisogno di avere delle risposte dopo più di un mese senza corse. Volevo attaccare ed ho seguito l’istinto” ha aggiunto lo scalatore della Trek-Segafredo.