Sono finalmente arrivate le grandi montagne al Giro del Delfinato in questo weekend che chiude la corsa francese. Oggi i corridori si sono sfidati sulla salita di La Plagne, un’ascesa lunga e regolare che ha fatto selezione. La Movistar ha condotto a lungo le operazioni per favorire l’attacco finale di Miguel Angel Lopez. La squadra spagnola ha dovuto però soccombere ad un attacco a sorpresa partito verso metà salita, quando la Ineos ha cambiato strategia mandando all’attacco Richie Porte. Dal gruppetto che si è avvantaggiato in questa fase è poi emerso Mark Padun, che è andato a vincere la tappa, mentre Porte si è preso la maglia gialla di nuovo leader della classifica generale.

Delfinato, partenza a 50 all’ora

Anche la settima tappa del Giro del Delfinato è partita a ritmi forsennati, nonostante un percorso con tante montagne da scalare nella fase centrale e finale della corsa. il programma prevedeva infatti il Col du Prè, la Cormet de Roselend e l’arrivo in quota a La Plagne, salita di ben 17 chilometri al 7% di pendenza media.

Per oltre un’ora la corsa è volata a 50 all'ora di media, con una serie di attacchi che sono stati annullati.

Alla fine è riuscito a sganciarsi un gruppetto comprendente Renard, Haller, Salmon, Rolland e Bonnamour, ma la situazione non si è placata. Un’altra serie di scatti ha portato un’altra decina di corridori all’inseguimento dei battistrada. Tra questi anche Valgren, Craddock, Barguil e Elissonde. Il gruppo, spinto da una motivatissima Movistar, ha tenuto sempre un’andatura elevata ad ha iniziato la salita finale con solo un paio di minuti di ritardo dai fuggitivi.

Ineos all’attacco con Porte

Il ritmo della Movistar ha annullato ben presto la fuga, con Rolland e Elissonde che sono stati gli ultimi ad arrendersi. Anche Valverde si è messo al servizio di Enric Mas e soprattutto Miguel Angel Lopez, leader designato della squadra spagnola per la classifica generale. La corsa ha però vissuto la svolta decisiva in maniera inattesa, quando verso metà salita la Ineos ha adottato una strategia aggressiva mandando all’attacco Richie Porte, il numero due del team dietro al leader Geraint Thomas.

La Movistar ha reagito muovendo Enric Mas sulle tracce dell’australiano, il quale però nel prosieguo della scalata si è dimostrato decisamente superiore sgretolando così la tattica degli spagnoli. Insieme a Porte e Mas si sono inseriti anche Mark Padun e Sepp Kuss.

La Astana ha allora preso in mano la guida del gruppo con Ion Izagirre per cercare di difendere la traballante maglia gialla di Lutsenko. Il ritmo è però calato, favorendo i fuggitivi e un’altra serie di scatti in cui si sono fatti notare soprattutto O’Connor e Gaudu.

Davanti Padun è riuscito a staccare tutti con una prova di forza davvero notevole. Porte è salito comunque con un bel ritmo iniziando a sentire il profumo della maglia gialla.

Vedendosi la corsa sfuggire di mano la Movistar ha preparato allora un ultimo attacco con Miguel Angel Lopez, che a tre chilometri dall’arrivo ha dato un’accelerata violenta riuscendo a fare grande selezione. Il colombiano si è riportato su Porte, con Padun ormai lanciato verso il successo di tappa, sorprendente quanto meritato.

Porte è riuscito nel finale a respingere nuovamente Lopez arrivando al secondo posto a 34’’ da Padun. Lopez ha chiuso a 43’’, con Haig subito dietro, protagonista di una grande rimonta nel finale.

Non ha convinto pienamente Geraint Thomas, arrivato a 59’’, così come Quintana, molto passivo e alla fine staccato di 1’13’’.

La nuova classifica del Giro del Delfinato vede Richie Porte in maglia gialla, a confermare l’ottima lettura tattica che la Ineos ha dato alla corsa. L’australiano ha un vantaggio promettente, 17’’ su Lutsenko e 29’’ su Thomas. Lopez, che probabilmente è il vero avversario degli Ineos, occupa il sesto posto a 38’’.

Fabio Aru oggi non ha confermato le discrete impressioni di ieri ed è arrivato con nove minuti di distacco. Male, e non è una novità, anche Chris Froome, giunto con oltre 22 minuti di distacco.

Domani il Giro del Delfinato si conclude con un’altra tappa di alta montagna che prevede il Col de Joux Plane come ultima difficoltà.