A pochi giorni dalle Olimpiadi di Tokyo, in cui sarà impegnato sabato 24 nella gara in linea e mercoledì 28 nella crono, Remco Evenepoel ha parlato a tuttotondo in una conferenza stampa tenuta in modalità smart. Il giovane campione belga è stato uno dei primi atleti a raggiungere il Giappone e questo la dice lunga sulle sue ambizioni nella rassegna a cinque cerchi. Oltre che delle aspettative per le due gare a cui parteciperà e della convivenza con il connazionale Wout van Aert, Evenepoel ha però parlato a lungo anche dell’incidente del Giro di Lombardia dello scorso anno, quando è volato paurosamente giù da un ponte nella discesa dopo il Muro di Sormano.

Evenepoel, le lacrime al Giro d’Italia

Quell’incidente, che aveva fatto temere per la sua vita, ha lasciato degli strascichi sia sul corpo che nella testa di Remco Evenepoel. Il corridore belga ne ha parlato apertamente nella conferenza stampa tenuta da Tokyo. “È triste da dire, ma sto usando questa stagione per tornare al massimo livello che avevo prima della caduta. Arriverà adesso, agli Europei, ai Mondiali, al Lombardia, o forse nella prossima stagione? Devo accettarlo, anche se non lascio nulla al caso. Il mio corpo deve darmi il via libera. Il 15 agosto sarà passato un anno dalla caduta e ho già vinto due corse, non me lo sarei mai aspettato” ha raccontato Evenepoel, rivelando anche come al Giro d’Italia abbia vissuto un momento di sconforto quando si è trovato in una situazione che gli ha portato alla mente quanto accaduto al Giro di Lombardia.

“C’è stato un grosso incidente, io e Keisse lo abbiamo evitato appena in tempo. Sono arrivate le ambulanze, hanno portato le barelle, in quel momento ho iniziato a piangere. Era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere dopo la caduta” ha raccontato il campione della Deceuninck-Quick Step.

La cicatrice sulla spalla

Sempre a causa dei postumi di quell’incidente al Giro di Lombardia, Evenepoel ha spiegato di essere stato costretto a uno strano accorgimento sulla sua bicicletta.

“Da allora pedalo con una sella da donna, ho bisogno di un supporto un po’ più morbido” ha rivelato il vincitore dell’ultima Clásica di San Sebastián, che da quella caduta ha avuto in ricordo non solo la frattura del bacino, ma anche una ferita alla spalla di cui porta ancora la cicatrice.

Evenepoel ha però parlato anche dell’imminente appuntamento olimpico, che lo vedrà impegnato sia nella corsa in linea di sabato 24 e nella crono di mercoledì 28. Il corridore della Deceuninck è arrivato già da molti giorni in Giappone ed ha avuto modo di assimilare il fuso orario e di studiare il percorso molto meglio rispetto ai suoi avversari. “È un percorso duro, molto duro. Non c’è quasi nessun pezzo pianeggiante, è tutto salita o discesa.

Poi ci sono il caldo e la distanza. Si può paragonare a quello della Clásica di San Sebastián ma più lungo, comunque è un percorso che mi piace” ha commentato Evenepoel, che dividerà la leadership della nazionale belga con Wout van Aert.

“Lui sta volando nelle ultime settimane, è nella miglior forma della sua vita” ha analizzato il 21enne belga, che ha decretato il compagno di squadra come capitano unico nel caso di conclusione allo sprint. “Non dovrebbe aver paura di questo percorso, se sopravvive a tutto lo porteremo fino ai 200 metri dall’arrivo e lì toccherà a lui” ha commentato Evenepoel.