Si interrompe a Monaco la striscia di vittorie azzurre ai Campionati Europei di Ciclismo. Su un percorso piuttosto banale e disegnato per i velocisti, è stato Fabio Jakobsen a imporre la legge del più forte. La corsa non ha offerto spunti interessanti fino all'ultimo giro del circuito nel centro di Monaco, quando si è infiammata la lotta tra le squadre dei velocisti più forti. L'Italia è riuscita a prendere la testa del gruppo in vista dell'ultimo chilometro, ma il trenino azzurro, ben lanciato da Filippo Ganna e Matteo Trentin, si è poi disunito quando sarebbero dovuti entrare in azione Jacopo Guarnieri, Elia Viviani e Alberto Dainese.

Davanti si sono così portati i belgi per Tim Merlier, che però si è visto rimontare da Fabio Jakobsen, che è andato a vincere largamente davanti a Démare.

Lunga fuga di Pöstlberger e Dillier

La corsa in linea degli Europei di ciclismo, in programma oggi, 14 agosto, a Monaco di Baviera, prometteva un'occasione ghiotta per i velocisti più forti del continente. Il percorso era infatti particolarmente semplice, con una prima metà in linea caratterizzata da un paio di brevi salite, e poi un circuito finale piatto per le strade di Monaco.

La corsa è stata molto lineare, simile a una tappa per velocisti di un grande giro più che a una classica. Nelle prime pedalate sono partiti in fuga l'austriaco Lukas Pöstlberger e lo svizzero Silvan Dillier. I due hanno impresso un ritmo forte e regolare, con il gruppo che è stato guidato dalle squadre dei velocisti più quotati, il Belgio di Merlier, la Francia di Démare, l'Olanda di Jakobsen e la Germania di Ackermann e Bauhaus.

La situazione si è accesa nella fase centrale della corsa, superando una breve salita con pendenze sul 10%. Anche Matteo Trentin si è fatto vedere nelle posizioni di testa in questa fase della corsa in cui si sono susseguiti alcuni scatti, poi tutto si è calmato e il gruppo è tornato tranquillo all'inseguimento dei due battistrada, che sono stati raggiunti a due giri dalla fine.

Ackermann fuori, vola Jakobsen

Prima di arrivare all'ultima tornata, l'unico altro sussulto è stata l'uscita di scena di Pascal Ackermann, leader della Germania. Lo sprinter tedesco è caduto impattando contro una transenna e ha dovuto dire addio al sogno di conquistare il titolo in casa. La corsa è quindi salita di tono all'inizio dell'ultimo giro, quando la Francia si è portata in massa in testa al gruppo infiammando il ritmo. Gli uomini di Démare hanno guidato per mezzo giro, poi la situazione si è rimescolata, con Belgio, Germania e Olanda di nuovo nelle prime posizioni, respingendo un breve tentativo d'attacco portato da Bissegger.

L'Italia è rimasta in attesa fino a un chilometro e mezzo dall'arrivo, quando Filippo Ganna ha lanciato il trenino azzurro sul rettilineo opposto a quello d'arrivo.

Trentin ha poi continuato il lavoro dopo la svolta a 180 gradi che ha portato verso il traguardo, ma una volta dato il cambio non ha trovato pronto Jacopo Guarnieri, deputato a tirare lo sprint a due velocisti Viviani e Dainese.

Il trenino azzurro si è così scomposto e il Belgio ne ha approfittato per riportarsi davanti e lanciare Tim Merlier. Lo sprinter della Alpecin è partito in testa, ma Fabio Jakobsen, con l'aiuto di un ottimo van Poppel, gli ha preso la scia e lo ha passato a doppia velocità.

L'olandese è andato a vincere nettamente, con Arnaud Démare che nel finale ha rimontato Merlier per la medaglia d'argento.

Van Poppel ha chiuso al quarto posto davanti a Bennett, Mezgec e Viviani, settimo. Nella top ten si è piazzato anche Alberto Dainese, nono.