In una conferenza stampa toccante e carica di orgoglio, Nairo Quintana ha smentito le voci del suo ritiro dal Ciclismo professionistico. La stampa colombiana aveva dato per certo l'addio del vincitore del Giro d'Italia 2014, che non ha ancora trovato nessuna squadra disposta a ingaggiarlo dopo la positività al tramadolo dello scorso Tour de France. Per quell'episodio Quintana si è visto cancellare il sesto posto ottenuto nella classifica finale della corsa francese e annullare il contratto già sottoscritto con la Arkea per correre anche in questo 2023.

Il 32enne colombiano ha cercato una nuova squadra per continuare la sua carriera, ma ha trovato solo porte chiuse in faccia. Se per il regolamento ufficiale del ciclismo la positività al tramadolo non comporta ulteriori sanzioni oltre alla cancellazione del risultato ottenuto al Tour, le norme del Movimento per un ciclismo credibile sono molto più rigide e gli hanno impedito di poter firmare un nuovo contratto.

Nairo Quintana: 'La vita del ciclista è sinonimo di lotta'

L'MPCC, un'associazione a cui le squadre del ciclismo pro possono aderire in forma volontaria, vieta di ingaggiare corridori risultati positivi al tramadolo. Gran parte delle squadre hanno deciso di entrare nel Movimento anche per non mettersi contro gli organizzatori delle corse più importanti, che sono orientati a invitare solo i team del MPCC.

Per questo Quintana ha trovato delle grandi difficoltà a trovare un nuovo contratto, una ricerca che a oggi, con la stagione già iniziata, non è ancora andata a buon fine.

Nei giorni scorsi i media colombiani hanno annunciato il probabile addio al ciclismo del campione. Oggi, però, Quintana ha smentito questa ipotesi in una conferenza stampa in cui è apparso più motivato che mai.

"Un vero corridore non si arrende di fronte alle avversità. La vita del ciclista è sinonimo di lotta", ha dichiarato Nairo Quintana, che ha fatto più volte riferimento al suo legame con la Colombia: la passione, all'orgoglio e alla capacità di reagire del suo popolo. "Siamo uomini e donne che superano ogni tipo di circostanza: la povertà, la disuguaglianza, la discriminazione e l'ingiustizia", ha continuato l'ex corridore della Movistar, rivendicando il fatto di essere diventato "il ciclista latinoamericano con più titoli nella storia del ciclismo".

'Voglio portare la Colombia nelle più grandi corse del mondo'

Nairo Quintana ha raccontato di aver continuato ad allenarsi in questi mesi difficili e di essere ancora pronto alla chiamata di una squadra in grado di proporgli una sfida di alto livello. "Sono in ottima forma per continuare. Sono abituato alla pioggia, al freddo, al caldo, alle cadute e agli infortuni, ma anche a rialzarmi e a continuare a pedalare", ha dichiarato il vincitore del Giro 2014. Quintana ha declinato l'invito del Team Medellín, una piccola formazione colombiana che ha recentemente ingaggiato Miguel Ángel López.

"Voglio tornare a correre, voglio sentire il dolore della fatica nelle gambe e la gioia della vittoria. Ringrazio le squadra colombiane che mi hanno offerto un posto, ma voglio portare la bandiera colombiana nelle più grandi corse del mondo.

Non ho ancora una squadra, ma sono disponibile a vestire una nuova maglia e dare il massimo. La mia carriera lo dimostra. Pedalando, ho ricordato ai colombiani che è possibile vincere contro i più forti", ha concluso Quintana.