La Vuelta Espana di ciclismo, che si è conclusa domenica 8 settembre a Madrid, ha portato Primoz Roglic ad eguagliare il poker di vittorie che era detenuto da Roberto Heras. Il campione sloveno ha dimostrato la sua superiorità sugli avversari sia in salita che a cronometro, ma ha dovuto faticare e soffrire non poco per ribaltare una corsa che si era incanalata in una situazione critica a causa dei sei minuti di vantaggio presi da Ben O'Connor nelle prime tappe. L'allenatore di Roglic, Marc Lamberts, ha raccontato ora tutta la sua preoccupazione per la gestione tattica della corsa, che è stata stravolta rispetto a quanto era stato preparato alla vigilia.

Lamberts ha anche bocciato l'idea che si sia trattato di una corsa facile e di scarso livello, per via delle assenze di Pogacar e Vingegaard, portando come testimonianza i dati della potenza espressi dai corridori. "Come intensità, questa Vuelta è stato il grande giro più intenso di sempre, Primoz ha pedalato ogni giorno con oltre 4 watt per chilo di media", ha dichiarato Lamberts.

'Dopo il Tour una settimana senza bici'

Marc Lamberts ha seguito Primoz Roglic nel suo passaggio dalla Jumbo Visma alla RedBull Bora, continuando la lunga collaborazione come suo preparatore personale.

Lamberts ha raccontato che arrivare al via di questa Vuelta Espana è stato molto difficile per Roglic. Il campione sloveno si era ritirato dal Tour a causa di una caduta, e in casa RedBull si era pensato che non potesse più correre in questa stagione.

"Al Tour si era rotto una vertebra, è stato una settimana senza salire in bici, poi è stato per tre giorni a Salisburgo ad un centro della RedBull. Lì è stato curato attentamente, ma abbiamo avuto dei dubbi sul proseguimento della stagione. I medici e gli ortopedici ci hanno dato la loro approvazione. Poteva tornare in bici, anche se con dolore", ha raccontato Lamberts.

Roglic si è quindi trasferito a Tignes per allenarsi in alta quota. Nella prima settimana ha pedalato a bassa intensità, quindi è riuscito a fare dei lavori più specifici nella seconda e terza settimana passate nella città savoiarda.

Una volta arrivato al via della corsa, Marc Lamberts si è immaginato un Roglic in modalità difensiva, in attesa delle mosse degli altri per poi piazzare le sue stoccate nelle ultime centinaia di metri dei tanti arrivi in salita.

Questo scenario ormai consolidato nelle strategie del campione sloveno è stato però stravolto nella prima settimana di corsa, in cui Ben O'Connor ha guadagnato più di sei minuti grazie ad una fuga da lontano sottovalutata dal gruppo. Lamberts ha raccontato di essersi molto preoccupato per questa situazione, anche perchè Roglic è stato costretto ad uscire allo scoperto in anticipo, una situazione non abituale e nel contesto di una preparazione un po' frettolosa a causa della caduta del Tour de France.

'Questa Vuelta è stata il grande giro più duro'

Giorno dopo giorno, però, Roglic ha recuperato terreno fino al sorpasso finale. Marc Lamberts ha spiegato di essere rimasto stupito dai dati di potenza che sono stati espressi durante la corsa.

L'allenatore di Roglic ritiene che questa Vuelta sia stata "il grande giro più duro che abbia mai visto in termini di intensità" e che neanche al Giro e al Tour si siano raggiunti dei dati così alti.

"A volte durante il Tour o l Giro si vedono tappe in cui si pedala a malapena a 2,8 watt per chilogrammo di peso corporeo. In questa Vuelta non siamo mai scesi al di sotto di 3,8 watt per chilogrammo. In media, Primoz ha espresso più di 4 watt per chilogrammo di media ogni giorno", ha dichiarato Lamberts.