Il Tour of Britain, che si è concluso domenica 8 settembre con la vittoria di Stephen Williams, non ha trovato tra i suoi protagonisti uno dei campioni più attesi, Tom Pidcock. Appena lasciata la mountain bike con il terzo posto ai Mondiali di Andorra, il britannico è tornato al ciclismo su strada per partecipare alla corsa di casa. Pidcock è però apparso un po' in difficoltà nelle tappe più impegnative, forse anche a causa del continuo passaggio dal fuoristrada alla strada. Nel dopo corsa, parlando a Het Laatste Nieuws, il campione olimpico ha però ammesso che le sue prestazioni al di sotto delle attese sono dovute anche a qualche problema interno al team Ineos.
Negli ultimi mesi si è vociferato molto su un suo possibile passaggio alla RedBull Bora, e il corridore, pur ricordando di essere sotto contratto con la Ineos, non ha nascosto la sua insoddisfazione. "Ci sono diverse cose nella squadra con cui devo confrontarmi. Non mi aiutano ad ottenere prestazioni ottimali", ha dichiarato Pidcock, spiegando che il suo obiettivo è quello di raggiungere il top del Ciclismo mondiale su strada.
Pidcock: 'Pochi corridori vincono la maggior parte delle corse'
Finora, Tom Pidcock ha alternato con disinvoltura il ciclismo su strada, il ciclocross e la mountain bike, raccogliendo grandi risultati ovunque. Ad appena 25 anni, il britannico ha già vinto due titoli olimpici in mtb, il mondiale di ciclocross, e un paio di classiche, l'Amstel Gold Race e la Strade Bianche.
Ora, però, il corridore vorrebbe concentrarsi di più sull'attività su strada, condizione essenziale per raggiungere dei grandi risultati in questa disciplina, pensando sia alle corse di un giorno che a quelle a tappe.
A margine del Tour of Britain, Pidcock ha spiegato di voler entrare nell'elite del gruppo con i vari Pogacar ed Evenepoel e competere con loro.
"C'è un piccolo gruppo di corridori che vince la maggior parte delle corse e io voglio essere uno di loro. Ora non è così e questo deve cambiare", ha dichiarato Pidcock.
Il 25enne britannico ha addossato parte della responsabilità dei suoi risultati non straordinari su strada al Team Ineos. La squadra sta vivendo un momento delicato e di riassetto generale dopo l'uscita di scena di Dave Brailsford, team manager per oltre un decennio ed ora al Mancheter United di calcio, e di Rod Ellingworth, passato al Team Bahrain.
Le difficoltà che sta vivendo lo squadrone britannico si intrecciano al forte interesse della RedBull Bora, squadra che è invece in forte espansione ed ha ambizioni e soldi per iniziare un nuovo ciclo.
'Ho un contratto fino al 2027'
Pidcock ha già da anni un accordo di sponsorizzazione personale con la RedBull, ed ora che l'azienda austriaca è entrata direttamente nel ciclismo con una sua squadra, in molti hanno immaginato un cambio di team del corridore. Al campione olimpico è stato chiesto un commento sugli attriti con la Ineos e su queste voci di passaggio alla RedBull Bora. Pidcock ha ammesso i problemi con la sua attuale squadra e le distrazioni che stanno incidendo negativamente sui suoi risultati.
"È vero che ci sono alcune cose all'interno del team con cui devo confrontarmi in questo momento. Ad essere onesti, non mi aiutano ad ottenere delle prestazioni ottimali. Ora devo pensare anche ad altre cose oltre che ai risultati, non è l'ideale. Ho un contratto con la Ineos fino al 2027, non posso dire nient'altro" ha commentato Pidcock, che ha concluso il suo Tour of Britain con un ritiro per una caduta avvenuta nella penultima tappa. Il corridore ha riportato una commozione cerebrale e non sa se potrà recuperare in tempo per partecipare ai Mondiali di Zurigo del 29 settembre.