La storia di Alessandro Ballan è l'emblema della durezza, ma anche dei sogni, dei valori e della resilienza che racchiude il ciclismo. L'ex campione, vincitore di un Giro delle Fiandre e iridato a Varese 2008, si è raccontato in una serata organizzata a Lissone nel negozio Bicimania. Ballan ha ripercorso tutta la sua particolare avventura nel mondo del ciclismo, dalle prime pedalate all'amara chiusura per una vicenda di doping da cui è poi uscito scagionato. La carriera dell'ex corridore veneto è partita davvero dal basso, da una bici di fortuna rimessa in sesto dal padre, passando per una lunga gavetta per fare il grande salto nel professionismo non più da giovanissimo e con aspirazioni limitate.
Ciclismo, l'avventura di Ballan partita da una vecchia bici
Alessandro Ballan ha raccontato di aver iniziato a pedalare a otto anni. "Mio padre non poteva comprare una bici nuova e ne fece rimettere a posto una molto vecchia", ha ricordato il campione del mondo 2008, che ha poi dovuto imparare presto a prendersi responsabilità più grandi della sua età. "Quando avevo 16 anni è morto mio padre e per tre anni andavo in bici, studiavo da geometra e aiutavo la famiglia a portare avanti l'azienda agricola", ha raccontato Ballan.
Nonostante una buona carriera da under 23, Ballan ha faticato molto per trovare un posto nel ciclismo professionistico. Solo nel 2004, a 25 anni e dopo due stagioni da élite, il veneto è riuscito a firmare un contratto con la Lampre.
Lo stesso corridore non immaginava di poter raggiungere grandi traguardi personali. "Volevo diventare un grande gregario, poi sono riuscito a essere capitano, fino a togliermi le soddisfazioni nelle classiche del nord e a laurearmi campione del mondo", ha ricordato Alessandro Ballan.
Nel ciclismo dei grandi, Ballan ha trovato piano piano una dimensione che in pochi si aspettavano. Nel 2007 ha conquistato il Giro delle Fiandre, per poi vincere l'anno successivo il Mondiale di Varese. "La vittoria ai Mondiali mi ha cambiato la vita, una giornata perfetta", ha raccontato Ballan, che ancora oggi è l'ultimo italiano ad aver vinto i Mondiali di ciclismo.
L'incidente e la squalifica
Dopo quel Mondiale, però, la fortuna ha girato le spalle al corridore di Castelfranco Veneto.
La sua stagione in maglia iridata è stata pesantemente condizionata da un virus, ma il peggio doveva ancora arrivare nel dicembre del 2012. Durante il ritiro prestagionale della BMC in Spagna, Ballan ha avuto un gravissimo incidente. "Ho rischiato di morire", ha raccontato l'ex campione, ricordando i sei giorni di coma e gli oltre due mesi trascorsi in ospedale, tra fratture e operazioni. Dopo quella terribile esperienza, il campione è tornato a correre solo per una breve parentesi nel 2013, vivendo ancora una grande giornata ai Campionati Italiani nella nuova veste di gregario e guida di Ivan Santaromita. "L'ho guidato alla vittoria quasi come una chioccia", ha ricordato Alessandro Ballan.
L'ultimo capitolo della carriera dell'iridato di Varese 2008 è stato il più amaro.
Ballan è stato coinvolto in un'inchiesta antidoping per essersi sottoposto ad alcune sedute di ozono terapia. Questa vicenda gli è costata un lungo stop in attesa della sentenza e poi una squalifica di due anni che ha di fatto messo fine alla sua attività, anche se poi il processo relativo a quell'inchiesta si è concluso con un'assoluzione di tutti i corridori e i dirigenti accusati.