Le attenzioni degli appassionati di Ciclismo sono tutte concentrate su Glasgow, dove giovedì 3 agosto si sono aperti i mondiali nella nuova versione allargata a tutte le discipline. Per la prima volta nella storia, l'Uci ha riunito il ciclismo su strada, quello su pista, il fuoristrada, il paraciclismo, in un'unica sede per quella che vuole essere una sorta di mini Olimpiade della bicicletta.

Questo progetto, che dovrebbe essere riproposto ogni quattro anni, ha suscitato delle reazioni e delle analisi molto diverse. Alcuni hanno applaudito a questo rinnovamento che dovrebbe portare maggiore visibilità a quelle discipline meno seguite rispetto all'evento trainante del ciclismo su strada.

Altri hanno invece evidenziato come questa sovrapposizione di gare tra strada, pista e fuoristrada, abbia portato molti atleti a fare delle scelte e delle rinunce, sbugiardando il progetto della multidisciplina che sembrava così importante per l'Uci. Di questo avviso è anche Paolo Bettini, che ha stroncato l'idea del super mondiale definendola "una grandissima fesseria".

Bettini: 'Per anni si è spinto sul ciclismo multidisciplinare'

In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, il due volte campione del mondo si è detto contrario al nuovo format della rassegna iridata voluto dalla Federciclismo internazionale. Bettini ha parlato delle scarse possibilità dell'Italia nella corsa su strada maschile di questi mondiali, in programma domenica 6 agosto, e del periodo difficile del nostro ciclismo che non potrà contare neanche sull'unico vero campione, Filippo Ganna.

Vista la sovrapposizione tra strada e pista, il piemontese ha infatti deciso di concentrarsi unicamente sulla crono e sull'inseguimento a squadre, rinunciando alla convocazione per la gara in linea.

Ganna, dunque, non farà parte dell'Italia di Bennati.

"Ora che abbiamo Ganna che cosa fa la Federazione internazionale? Riunisce tutte le gare, pista e strada, negli stessi dieci giorni e dopo anni in cui si è spinto sul ciclismo multidisciplinare, costringi un atleta di vertice a scegliere.

L’Uci ha fatto una grandissima... fesseria", ha commentato Paolo Bettini.

'I giovani non hanno voglia di soffrire'

Parlando più generale della corsa in linea dei mondiali, il due volte iridato ha indicato Wout van Aert come il suo favorito. Secondo Bettini, il Belgio potrebbe andare all'attacco da lontano con Evenepoel e lo stesso van Aert: "Quelli sono capaci di tutto", ha commentato, paragonando il percorso di Glasgow a quello di Madrid 2005, quando vinse Tom Boonen.

Bettini ha fatto un'analisi molto dura dell'attuale momento del ciclismo italiano, che si presenta a questi mondiali con aspettative molto limitate. L'ex campione ha parlato di "ragazzi che non hanno voglia di soffrire" e tecnici che non insegnano a diventare dei professionisti.

"Ai miei tempi se non eri un professionista già da dilettante tornavi a casa in bicicletta dal ritiro", ha dichiarato Bettini, ricordando il clamoroso episodio dell'espulsione di una trentina di corridori, quasi tutti italiani, dal Giro Next Gen per essersi attaccati alle ammiraglie sulla salita dello Stelvio.