A ventiquattro ore di distanza, nel mondo del Ciclismo si parla ancora della strepitosa cavalcata vincente con cui Mathieu Van der Poel ha conquistato la Parigi-Roubaix. Il Campione del Mondo ha sbalordito appassionati, addetti ai lavori e avversari con un'esibizione ad effetto, una fuga solitaria di sessanta chilometri che ha suggellato una campagna di classiche da dominatore assoluto. La dimostrazione di forza del fuoriclasse olandese è stata così dirompente che gli i corridori battuti non hanno potuto far altro che inchinarsi al suo cospetto.

"Tra tutti i corridori che ho incontrato nella mia carriera, Mathieu Van der Poel è il più impressionante" ha commentato John Degenkolb.

Degenkolb: 'Trasforma in oro tutto quello che tocca'

John Degenkolb è uno dei campioni più esperti del ciclismo professionistico. A 35 anni e alla quindicesima stagione da pro, il tedesco della DSM ha attraversato diverse generazioni di corridori e specialisti delle grandi classiche. Ha vissuto la rivalità tra Boonen e Cancellara, poi l'epoca segnata da Sagan e Van Avermaet, ed ora la nuova generazione del fenomeno Van der Poel.

Degenkolb, che la Roubaix l'ha vinta nel 2015, ha spiegato che il Campione del Mondo ha dimostrato una superiorità disarmante, accentuata anche da qualche assenza.

"Non potevamo fare niente, almeno noi che eravamo nel gruppo. Non bisogna dimenticare chi non ha potuto partecipare. Il gruppo ha perso molta qualità nelle ultime settimane" ha commentato il corridore tedesco.

La mancanza di Wout van Aert, Jasper Stuyven e di altri protagonisti attesi in questa Roubaix, non ha però impedito a Degenkolb di dirsi assolutamente ammirato per quanto fatto dal Campione del Mondo.

"Tra tutti i corridori che ho incontrato nella mia carriera, Van der Poel è il più impressionante che abbia mai visto. Non solo oggi, tutto ciò che ha toccato negli ultimi due anni si è trasformato in oro" ha dichiarato Degenkolb, che ha chiuso la sua Roubaix all'undicesimo posto.

Wellens: 'È quello che lavora di più'

Anche Tim Wellens è rimasto sbalordito dalle prestazioni di Van der Poel, e lo ha accomunato al suo leader Tadej Pogacar.

"Non sono frustrato quando mi trovo di fronte ad un corridore del genere. Lo guardo con ammirazione. Non è che Mathieu sta seduto a casa e poi viene alle corse a vincere. Anche noi in squadra ne abbiamo uno di un altro livello" ha dichiarato Wellens.

Secondo il belga della UAE quello che distingue questi fuoriclasse dagli altri corridori non sono solamente le doti naturali. "Van der Poel probabilmente è quello che lavora più duramente di tutti. Lo vedo anche con Tadej. Tutti parlano sempre del suo super talento, ma alla fine dell'anno ha sempre più chilometri, più ore in bici e il più alto 'training stress score'. Non è che succede e basta” ha commentato Wellens.

Anche Stefan Kung, ieri quinto, ha ammesso che ad un Van der Poel così non si può controbattere. "E' il migliore al mondo, quando accelera è davvero un'altra cosa, è impossibile seguirlo. Un giorno racconterò ai miei figli di aver corso insieme a lui" ha dichiarato il corridore elvetico.