Il ciclista Mathieu Van der Poel ha trionfato nella sua seconda Parigi - Roubaix consecutiva con un'esibizione ad effetto, alla maniera dei campioni più grandi della storia del ciclismo. Il fuoriclasse olandese ha confermato la sua fama di cecchino infallibile delle classiche, lanciando l'attacco definitivo già ad una sessantina di km dall'arrivo per poi completare un vero show. Al traguardo, ha spiegato che in realtà la sua intenzione non era quella di andarsene da solo così presto. "Volevo rendere la corsa dura" ha dichiarato il vincitore.

'Come squadra eravamo più forti dello scorso anno'

Van der Poel ha aggiornato una volta di più un elenco di record che sono già un pezzo di storia del Ciclismo. La corsa ha fatto segnare la media più alta di sempre, ben 47.8 chilometri orari. Il corridore belga è diventato il secondo campione a vincere Fiandre e Roubaix in maglia iridata, un'impresa riuscita in passato al solo Rik Van Looy, ed ha completato la doppietta tra le due classiche che mancava da ben undici anni, quando fu Fabian Cancellara a realizzarla.

Dopo l'arrivo, il campione della Alpecin è apparso non così stremato come era stato invece una settimana fa nel pur vittorioso Fiandre. "La settimana scorsa ero davvero al limite, ma oggi mi sentivo in maniera incredibile. Mi sono davvero goduto l’ultima parte di corsa" ha dichiarato Van der Poel, che ha ringraziato la squadra, protagonista di una Parigi - Roubaix davvero esemplare e al di sopra delle attese.

"È difficile da credere. Come squadra forse eravamo ancora più forti rispetto allo scorso anno. Sono molto orgoglioso dei ragazzi e molto felice di finire il lavoro".

Il Campione del Mondo ha raccontato che quell'attacco così prematuro non era stato pianificato. “No, non proprio, ma volevo rendere la gara dura da lì in poi.

So che è la mia forza e oggi mi sono sentito benissimo. Ho preso un po' di vantaggio, poi sapevo di avere principalmente vento a favore per andare verso il traguardo. Da bambino non avrei mai potuto sognare tutto questo. Quest'anno ero super motivato, volevo mettere in mostra la mia maglia iridata, ma questo va oltre le aspettative. È difficile per me trovare le parole per spiegarlo, ma sto cercando di godermi questo momento”.

La seconda Roubaix di Van der Poel, ancora doppietta con Philipsen

La corsa è stata lanciata a velocità folli, con le prime due ore volate ad oltre cinquanta di media. Un gruppetto di una decina di corridori, tra cui nomi importanti come Asgreen, Haller e De Bondt, è riuscito ad avvantaggiarsi, ma il gruppo ha continuato a spingere a fondo e già nelle fasi centrali ha ripreso tutti.

La Alpecin di Van der Poel e Philipsen ha controllato molto bene questa parte della corsa, impiegando i vari Riesebeek, Kielich e Planckaert. Il gruppo si è selezionato molto presto, arrivando alla fatidica chicane di ingresso alla Foresta di Arenberg con solo una trentina di uomini.

Tutto è filato liscio nell'attraversamento della Foresta, dove Mathieu Van der Poel ha assestato la prima accelerata. Solo Philipsen, Pedersen e Van Dijk sono rimasti con il Campione del Mondo, ma una serie di forature ha rimescolato la situazione. Tra gli altri, anche Philipsen, Pedersen, Wellens e Degenkolb hanno dovuto fare una sosta per cambiare bici. Della situazione hanno approfittato Stefan Kung e Nils Politt, che si sono avvantaggiati insieme a Gianni Veermersch, piazzato dalla Alpecin in posizione di stopper.

La Lidl Trek ha però organizzato l'inseguimento, raggiungendo i fuggitivi e ricompattando un gruppetto con tutti i favoriti. Van der Poel ha sfruttato ancora un po' il lavoro di Veermersch, ma già a sessanta chilometri dall'arrivo ha piazzato la stoccata definitiva. In un tratto di pavè il Campione del Mondo ha attaccato in maniera violenta ed ha frantumato il gruppo. Pedersen ha provato a reagire con caparbietà, ma è stato braccato da Philipsen e Veermersch e alla fine ha dovuto desistere. Van der Poel ha iniziato così l'ennesima cavalcata solitaria, uno show di classe, eleganza, abilità tecnica e forza con cui ha incorniciato un vero capolavoro.

Pedersen ha riacceso la corsa al podio ed è riuscito a portare via un quartetto con Kung, Politt e con il solito Philipsen a rimorchio. Van der Poel ha concluso il suo assolo da trionfatore e Philipsen ha messo la ciliegina sulla torta della Alpecin battendo Pedersen e Politt nello sprint per il secondo posto.