Richard Carapaz, vincitore della medaglia d'oro nella gara di Ciclismo in linea alle Olimpiadi di Tokyo, non potrà difendere il suo titolo ai Giochi di Parigi della prossima estate. Il corridore ecuadoriano è stato escluso dalla sua federazione, nonostante il ruolo di campione in carica e di punto di riferimento del paese nel ciclismo professionistico. La federazione ecuadoriana ha deciso di fare le sue scelte per le convocazioni in base ai punteggi acquisiti in questa prima parte di stagione, e i risultati hanno premiato Jhonatan Narváez, grande protagonista dell'ultimo Giro d'Italia.

Ciclismo, solo un posto per l'Ecuador

La corsa di ciclismo in linea delle Olimpiadi di Parigi 2024 si disputerà sabato 3 agosto. Il format è cambiato rispetto alle scorse edizioni e prevede al via appena novanta corridori. Le squadre saranno composte da un massimo di quattro unità, e molti paesi minori saranno rappresentati da appena un corridore. Questo è il caso anche dell'Ecuador, che nonostante abbia vinto la medaglia d'oro a Tokyo 2021 con Richard Carapaz, ha avuto un solo posto per la corsa di Parigi.

Nei mesi scorsi la federazione ciclistica del paese sudamericano ha annunciato che il posto a disposizione sarebbe stato assegnato al corridore che avrebbe ottenuto il maggior punteggio nelle classifiche UCI nella prima parte della stagione 2024.

Il meccanismo ha svantaggiato Carapaz, che punta soprattutto al Tour de France, e favorito Jhonatan Narváez, l'altro corridore di spessore del paese. Dopo essere partito molto forte, arrivando secondo in gennaio al Tour Down Under, Narváez è stato protagonista di un grande Giro d'Italia, in cui ha ottenuto una vittoria di tappa e tanti altri piazzamenti, racimolando così i punti necessari a rendersi imprendibile da Carapaz.

La federazione dell'Ecuador ha ora confermato che il posto a disposizione per Parigi 2024 è stato assegnato a Narváez e che Carapaz non potrà difendere la medaglia d'oro.

La corsa olimpica di Tokyo

La vittoria di Richard Carapaz a Tokyo fu un momento storico per l'Ecuador. Il paese sudamericano aveva vinto solo due medaglie in tutta la storia delle Olimpiadi, entrambe con il marciatore Jefferson Pérez, oro ad Atlanta '96 e argento a Pechino 2008.

A Tokyo, su un percorso duro con quasi cinquemila metri di dislivello, il gruppo si ridusse a una decina di corridori sulla salita di Mikuni Pass.

Nel finale si susseguirono gli scatti, fino a quello decisivo portato da McNulty e Carapaz. Sui saliscendi del circuito del Fuji, dove era piazzato l'arrivo, Carapaz riuscì a staccare l'americano e a involarsi verso la medaglia d'oro. McNulty fu invece raggiunto dal gruppetto inseguitore e Wout van Aert superò Tadej Pogačar nello sprint che assegnò la medaglia d'argento e quella di bronzo. Primo degli italiani fu Alberto Bettiol, quattordicesimo.