Antonio Tiberi è uno dei corridori più attesi di questo Giro d'Italia che giunge oggi alla sua terza tappa. Il corridore del Team Bahrain sembra la più concreta speranza per il ciclismo italiano di ritrovare un protagonista nelle grandi corse a tappe dopo la fine dell'era Nibali. Su Tiberi si sono concentrate tante aspettative, ma il primo esame non è andato bene. Nella seconda tappa della corsa rosa, quella che ieri ha portato il gruppo all'arrivo in salita di Oropa, il 23enne del Team Bahrain è rimasto staccato ed ha concluso la corsa con quasi due minuti e mezzo di ritardo dal vincitore Tadej Pogacar.

Il risultato è apparso già come una bocciatura senza appelli sulle possibilità di Tiberi di puntare ad un grande piazzamento in classifica generale, ma nel dopo corsa il corridore ha raccontato di essere stato condizionato da alcuni episodi sfortunati.

'Era impossibile limitare il distacco'

Antonio Tiberi ha iniziato la salita di Oropa nel gruppo principale, ma poi è sparito dalle prime posizioni ed è rientrato nelle immagini televisive solo al traguardo, quando stanco e deluso ha contato ben 2'24'' di ritardo. "Ho avuto molta sfortuna” ha raccontato il corridore del Team Bahrain nel dopo corsa per giustificare questo risultato deludente. “Ero in una buona posizione quando la salita finale ha iniziato a diventare più ripida e il ritmo è aumentato.

Ma ho avuto una foratura. Poi ho avuto un altro problema meccanico con la mia nuova bicicletta. Ho fatto del mio meglio per recuperare e limitare il distacco, ma era impossibile. Ho perso un po’ di tempo” ha dichiarato Tiberi.

Il 23enne del Team Bahrain ha concluso la tappa al 34° posto, a 2'24'' da Pogacar.

In classifica generale è precipitato al 26° posto, con un ritardo di 2'48'' dalla maglia rosa, passata sulle spalle del fuoriclasse sloveno. Tiberi è in corsa anche per la maglia bianca di miglior giovane. In questa speciale classifica occupa l'ottava piazza a 1'54'' da Cian Uijtdebroeks.

Tiberi, la speranza del ciclismo italiano per i grandi giri

Antonio Tiberi è arrivato a questo Giro d'Italia spinto dai buoni risultati raccolti nella prima parte di stagione e con la speranza di concretizzare il suo progetto di diventare un corridore da corse a tappe. Nelle prime tre stagioni nel Ciclismo professionistico, il giovane laziale ha ottenuto una sola vittoria in una corsa minore, una tappa del Giro di Ungheria. Passo dopo passo le sue prestazioni sono però cresciute, facendolo diventare il prospetto più interessante del ciclismo italiano in ottica grandi giri, un settore in cui il nostro movimento è quanto mai carente.

Tiberi ha iniziato la sua stagione con una prestazione sottotono alla Tirreno Adriatico, ma poi si è dimostrato molto costante alla Volta Catalunya, conclusa all'ottavo posto, e al Tour of the Alps, in cui è arrivato terzo.