Nemmeno un episodio sfortunato è riuscito a condizionare la straordinaria prova di Tadej Pogacar nella seconda tappa del Giro d'Italia, che ha portato la corsa all'arrivo in salita di Oropa. Poco prima dell'inizio della salita finale, il fuoriclasse sloveno ha forato la gomma anteriore ed è poi scivolato cercando di proseguire in una curva a destra. Nel dopo corsa, Pogacar ha raccontato che tra lui e l'ammiraglia c'è stato un momento di confusione. "Volevo fermarmi prima della curva, ma dall'ammiraglia mi hanno detto che era meglio dopo", ha dichiarato la nuova maglia rosa del Giro.
'La caduta non è stata grave'
La foratura, e successiva caduta, di Tadej Pogacar è avvenuta nell'attraversamento del centro di Biella, alla base della salita conclusiva di Oropa. La ruota anteriore del campione della UAE si è afflosciata quasi completamente, rendendo inguidabile la bicicletta. Nonostante questo, lo sloveno ha cercato di proseguire pedalando di fatto sul cerchio, ma affrontando una curva a destra è inevitabilmente scivolato a terra. L'impatto non è stato violento e non ha lasciato conseguenze a Pogacar, che però è apparso molto contrariato. Il campione ha poi preso la bici di scorta dall'ammiraglia, ha subito ripreso il gruppo e nel finale ha staccato tutti vincendo la tappa e prendendo la maglia rosa.
Nel dopo corsa, Pogacar ha parlato di quell'episodio, spiegando che è stata l'ammiraglia a chiedergli di proseguire nonostante la foratura.
"Ho preso una buca in centro città. La mia gomma si è afflosciata subito. Penso addirittura che mi si sia rotta la ruota. Sono rimasto calmo, anche se ero un po' confuso. Volevo fermarmi prima della curva, ma la mia ammiraglia mi ha detto che era meglio dopo.
Per fortuna la caduta non è stata niente di grave", ha raccontato Pogacar.
Sull'andamento della corsa, il campione sloveno ha detto che "volevo partire tra i 4,5 e i 3,5 km dall'arrivo. Non conoscevo bene la salita. Grazie al lavoro di Majka sono riuscito a piazzare perfettamente il mio attacco".
Ora Tadej Pogacar potrà godersi la sua maglia rosa nelle prossime tappe, visto che la corsa offre tre occasioni per i velocisti.
"Volevo la maglia rosa e la vittoria di tappa. E volevo anche testare un po' le mie gambe. Ora possiamo rilassarci un po' come squadra e affrontare in sicurezza le tappe da sprint", ha concluso il vincitore della Liegi.
L'assolo a Oropa
La tappa di Oropa, la seconda del Giro d'Italia, si è trasformata nell'attesissimo show di Tadej Pogacar. Dopo essere stato battuto a sorpresa da Narvaez nella giornata d'apertura a Torino, il campione sloveno si è preso la scena sulla salita di Oropa.
Pogacar ha fatto lavorare i compagni di squadra sulla salita finale, che seppure confermando di non essere in una formazione fortissima sono riuscito a portarlo fino a quattro chilometri e mezzo dalla vetta. Concluso il lavoro di Majka, il campione della UAE è scattato e se ne è andato tutto solo.
Ben O'Connor ha provato per un po' a resistergli, ma ha poi ceduto e pagato a caro prezzo lo sforzo. Al traguardo Pogacar ha concluso con 27'' di vantaggio sul gruppo di Thomas e Martinez, che in classifica generale sono i diretti inseguitori, ma già a 45'' dalla maglia rosa.