Il ciclismo italiano sembra aver finalmente trovato un nuovo e giovane protagonista per le corse a tappe, un settore quanto mai carente dopo l'addio di Vincenzo Nibali. La prima parte del Giro d'Italia ha portato alla ribalta Antonio Tiberi, 22enne laziale del Team Bahrain che fin dalle categorie giovanili era stato individuato come un possibile campione del futuro. Tiberi ha dimostrato di aver fatto un salto di qualità in questo Giro, e nonostante il ritardo accumulato ad Oropa per un inconveniente meccanico, è risalito fino alla sesta posizione in classifica generale.

In molti vedono in questo ragazzo il vero erede di Nibali e lo stesso ex campione si è dichiarato più che convinto delle qualità di Tiberi.

'Tiberi è da podio'

In un'intervista alla Gazzetta dello Sport Vincenzo Nibali ha parlato a lungo di Tiberi, di cui è stato compagno di squadra alla Trek Segafredo, ed ha rivelato un curioso aneddoto. L'ex campione e il suo giovane erede si sono conosciuti prima di correre insieme alla Trek, quando Tiberi ancora militava tra gli under 23. "L'ho conosciuto come un ragazzo riservato, che pesava bene le parole" ha dichiarato Nibali, raccontando poi dei particolari allenamenti del giovane corridore laziale. "Per appesantire la bici in allenamento riempiva la seconda borraccia con del piombo o dei bulloni" ha ricordato l'ex campione.

Nibali ha spiegato che i paragoni "non hanno senso", ma che come caratteristiche tecniche Tiberi un po' gli somiglia. Il due volte vincitore del Giro d'Italia ha lanciato il corridore del Team Bahrain nella corsa al podio, ritenendo questo obiettivo alla portata. "In questo Giro mi sta piacendo parecchio. Dietro a Pogacar la lotta è aperta.

Antonio può salire sul podio a Roma" ha analizzato Nibali.

Nibali conosce molto bene gli uomini che sono attorno a Tiberi al Team Bahrein e ritiene che questo sia l'ambiente giusto per farlo crescere. Tra i compagni di squadra che sono più al fianco del giovane laziale ha un ruolo chiave Damiano Caruso, uomo esperto che ha fatto da gregario a Nibali, così come Franco Pellizotti, uno dei Direttori Sportivi della squadra.

L'ex campione ha anche ricordato che il suo primo podio in un grande arrivò nel 2010, a 25 anni, e che Tiberi, pur in un Ciclismo che da allora è molto cambiato, è in largo anticipo su questa tabella di marcia. "Può salire sul podio da under 23" ha commentato.

La rimonta di Tiberi dopo i problemi di Oropa

Antonio Tiberi è partito in questo Giro d'Italia con il suolo della grande speranza del ciclismo italiano, sempre alla ricerca di erede di Vincenzo Nibali nelle grandi corse a tappe. L'avvio del corridore del Team Bahrain è stato molto sfortunato. Nella seconda tappa, ad Oropa, Tiberi è stato condizionato da una foratura e da un altro stop a causa di una ruota non gonfiata adeguatamente sulla bici di scorta.

Nelle successive tappe chiave, il 22enne laziale è però stato molto convincente, sia nella cronometro di Perugia, in cui è arrivato sesto, nell'arrivo in salita di Prati di Tivo, in cui è stato quarto.

Con queste belle prestazioni, il corridore del Team Bahrain è risalito al sesto posto della generale, a 4'23'' dalla maglia rosa, e al secondo nella classifica dei giovani a soli 21'' da Cian Uijtdebroeks.