La storica doppietta tra Giro d’Italia e Tour de France, appena realizzata da Tadej Pogacar, non deve essere sembrata ancora abbastanza per alcuni addetti ai lavori del ciclismo. Già durante la corsa rosa, sull’onda di un dominio assoluto e apparentemente incontrastabile, Alberto Contador e altri opinionisti ed ex corridori, hanno parlato della possibilità di alzare ulteriormente l’asticella e tentare l’assalto anche al terzo grande giro, la Vuelta Espana. Pogacar e la UAE Emirates hanno però bocciato questa possibilità ritenendola suggestiva ma troppo rischiosa.

Dalle pagine di Relevo, diversi preparatori hanno applaudito alla scelta lungimirante del campione sloveno. “Correndo anche la Vuelta, Pogacar avrebbe rovinato la sua carriera” ha commentato al riguardo Antonio Campos, allenatore della Polti Kometa.

Arguedas: 'I corridori escono da un grande giro indeboliti'

Vista la netta superiorità dimostrata anche al Tour, Pogacar avrebbe delle concrete possibilità di vincere anche la Vuelta Espana e completare un tris mai neanche avvicinato da nessun altro campione in tutta la storia del Ciclismo. Lo sloveno ha però preferito di no a questo appuntamento un po' folle con la storia, e programmare una finale di stagione molto leggero, con sole sei gare di un giorno.

Parlando a Relevo della scelta di Pogacar di non correre la Vuelta Espana, l'allenatore ed esperto di nutrizione Chema Arguedas si è detto convinto che lo sloveno abbia seguito la strada giusta per il suo futuro. "I corridori professionisti escono da un grande giro molto indeboliti, le loro difese si abbassano, sono più esposti alle infezioni.

Fare tre grandi giri nella stessa stagione mi pare eccessivo" ha dichiarato Arguedas.

Ancora più netto è stato Antonio Campos, allenatore della Polti Kometa. "Andando alla Vuelta Espana si sarebbe potuto rovinare la carriera. Si sarebbe distrutto a livello ormonale, con conseguenze fatali. Andrebbe incontro ad un sovrallenamento e sarebbe dura riprendersi da tutto questo.

Tanti valori vengono colpiti durante un grande giro e questo non può essere recuperato da oggi a domani con l'integrazione, ma ci vogliono delle settimane" ha spiegato Campos, che ha portato un esempio pratico di un caso avvenuto nella sua Polti Kometa.

"Abbiamo avuto un corridore che ha finito bene il Giro d'Italia, mettendosi in mostra nelle tappe di montagna, ma quando ha finito ha avuto una tale depressione che il suo corpo non ha risposto per dieci giorni" ha raccontato Campos.

Pogacar, solo sei corse per finire il 2024

Con il no alle Olimpiadi di Parigi e alla Vuelta Espana, l'ultima parte di stagione di Tadej Pogacar sarà di soli sei giorni di corsa. Il numero uno del ciclismo mondiale tornerà in azione il 13 e 15 settembre nelle due gare World canadesi, il Gp Quebec e il Gp Montreal.

Pogacar correrà poi il Mondiale di Zurigo, il grande obiettivo di questo finale del 2024, e quindi due corse italiane, il Giro dell'Emilia e la Tre Valli Varesine. Questi saranno gli appuntamenti di preparazione al Lombardia, la classica monumento già vinta nelle ultime tre edizioni e che farà calare il sipario su questa stagione che è già nella storia del ciclismo.