Dopo oltre due settimane di inseguimento, Primož Roglič ha completato la sua rimonta a Ben O'Connor nella diciannovesima tappa di ciclismo della Vuelta España, con arrivo in salita al Moncalvillo. Al via l'australiano conservava solo cinque secondi di vantaggio in classifica, ultimo residuo dei sei minuti avuti in dote dalla fuga vincente dei primi giorni di corsa. La Red Bull Bora di Roglič ha interpretato la corsa con grande decisione, non permettendo ai fuggitivi di prendere vantaggio e poi portando via di forza il capitano dal gruppo sulla salita finale.

L'azione di Martinez e Vlasov ha lanciato lo sloveno verso l'assolo sull'alto del Moncalvillo, che è valso la vittoria di tappa, la maglia rossa e una seria ipoteca sulla quarta Vuelta España della carriera per Roglič.

Roglič, oltre 1800 di VAM

Questo sorpasso preparato per due settimane, recuperando secondo su secondo, salita dopo salita, si è concretizzato sull'Alto di Moncalvillo con una prestazione davvero eccellente, non solo di Roglič ma di tutta la Red Bull Bora.

La strategia del team tedesco si è rivelata perfetta, rendendo la salita finale molto dura e consentendo così al suo capitano di fare una grande differenza.

Il ritmo dettato all'inizio della salita finale da Daniel Martinez e Aleksandr Vlasov ha portato a una scalata da record. Questo ha fatto emergere molto chiaramente i valori, soprattutto nella parte finale in cui diversi corridori hanno subito delle flessioni.

Primož Roglič ha completato la salita di otto chilometri e mezzo al 9%, con un tempo di 24 minuti e 55 secondi. Il campione sloveno è salito a una velocità media di 20 chilometri e mezzo all'ora ed ha fatto segnare una VAM di 1837.

La Red Bull al comando per tutta la tappa

Contrariamente alle tappe di montagna dei giorni scorsi, l'odierna frazione con arrivo sull'Alto del Moncalvillo è stata molto lineare.

La Red Bull Bora ha fin da subito chiarito le proprie intenzioni e ha preso senza indugi la testa del gruppo. Una fuga con Petilli, Del Toro, Braet, Planckaert e Miholjević è partita nelle fasi iniziali, ma il lavoro dei compagni di Roglič non ha concesso spazio e speranze di successo agli attaccanti. La corsa è diventata una lunga attesa verso la sfida diretta sulla salita finale, gli otto chilometri al 9% verso l'alto del Moncalvillo.

I fuggitivi sono stati subito ripresi ai piedi della salita, dove la Red Bull Bora ha intensificato ulteriormente l'azione. Il forcing di Daniel Martinez ha frazionato il gruppo e consentito di andarsene al terzetto tutto Red Bull completato da Vlasov e Roglič.

Una volta sfruttato anche il lavoro di Vlasov, Roglič se ne è andato da solo con la sua pedalata agile, scalando con un bel passo e senza flessioni tutti gli ultimi cinque chilometri di salita, i più impegnativi. Più dietro, Mas è uscito all'inseguimento dello sloveno, mentre Carapaz non è apparso molto brillante e ha faticato per staccare O'Connor.

Mas è poi andato in crisi nell'ultimo chilometro e così, dietro al trionfante Roglič, si sono palesati a sorpresa Gaudu e Skjelmose. Mas è arrivato a 50'', seguito da Landa, Rodríguez, Dunbar, Kuss e Carapaz, a 1'03''. O'Connor ha affrontato bene la salita fino all'ultimo chilometro, quando è crollato perdendo terreno prezioso nella sua lotta che ormai è per il podio.

L'australiano è arrivato a 1'50''.

La nuova classifica vede Roglič in maglia rossa e ormai a un passo dalla vittoria della sua quarta Vuelta España. O'Connor è a 1'54'' e domani, nell'ultima tappa di montagna, dovrà difendere il podio da Mas e Carapaz, distanti 2'20'' e 2'54''.