Neanche con il piano B e neanche per una giornata la Visma Lease a Bike è riuscita a scalfire il dominio di Tadej Pogacar in un Tour de France che si avvia alla conclusione. Nella terz'ultima tappa della corsa, con l'arrivo in quota a Isola 2000, Vingegaard si è di fatto arreso allo strapotere dello sloveno. La Visma ha provato a vincere la tappa con Matteo Jorgenson, partito in fuga nelle fasi iniziali, ma sull'ultima salita la rimonta di Pogacar è stata disarmante. La maglia gialla ha staccato con facilità Evenepoel e Vingegaard, che non ha nemmeno provato a reagire.

Ad un paio di km dall'arrivo, il campione della UAE ha saltato Jorgenson ed è andato a firmare il quarto successo personale e a mettere il sigillo sulla vittoria del Tour e sulla doppietta con il Giro. Nel dopo corsa Pogacar ha raccontato di aver voluto fortemente questa vittoria, la tappa regina in un luogo in cui si è allenato a lungo, ma di aver faticato nel finale. "Negli ultimi due chilometri ero un po' vuoto" ha dichiarato la maglia gialla.

Pogacar: 'Domani mi godrò la corsa'

Tadej Pogacar ha spiegato di aver inizialmente interpretato la fuga di Kelderman e Jorgenson come l'avviso di un attacco di Vingegaard.

"Pensavo che ci avrebbe provato, ma poi abbiamo visto che in fuga stavano tenendo un ritmo molto alto e che il loro obiettivo poteva essere anche la vittoria di tappa" ha dichiarato la maglia gialla.

Nonostante l'impressione di una rimonta di disarmante facilità, Pogacar ha spiegato di aver un po' sofferto sulla salita di Isola 2000.

"Ero un po' vuoto negli ultimi due chilometri. Quando ho ripreso Yates e Carapaz ero già al limite. Ma quando ho visto che stavo recuperando su Jorgenson ho insistito. Ho dato un'accelerata quando l'ho superato, ma questo mi ha tagliato le gambe. Ho pensato che forse avrebbe recuperato e mi avrebbe battuto allo sprint. Era molto forte.

Complimenti a tutti i corridori della fuga, sono andati forte" ha commentato Pogacar.

Il campione della UAE si è detto ormai pago e sazio della situazione acquisita e senza più intenzioni bellicose per la tappa di domani, l'ultima in linea con l'arrivo a Col de la Couillole. "Domani mi godrò la corsa, lasceremo andare via una fuga. Ci godremo le strade su cui mi sono allenato per questo Tour e in gran parte della mia carriera" ha promesso Pogacar.

Vingegaard si arrende, Pogacar firma il poker

Al suo terz'ultimo giorno di corsa, il Tour de France è tornato sulle Alpi, già visitate in avvio dopo le tappe italiane. Il percorso ha proposto tre grandi salite in successione, Col du Vars, Cime de la Bonette e l'arrivo a Isola 2000.

La tappa è partita con diversi scatti, da cui è scaturita una fuga di una ventina di uomini, con l'interessante presenza di due dei più forti gregari di Vingegaard, Jorgenson e Kelderman. La salita al Vars ha selezionato il gruppetto, lasciando al comando i due Visma con Richard Carapaz, Simon Yates, Jai Hindley e Cristian Rodriguez. La UAE ha preso la testa del gruppo, riducendone la consistenza numerica ad una ventina di uomini sulla Bonette.

L'andamento della corsa ha poi chiarito che la mossa della Visma non era una preparazione all'attacco di Vingegaard, ma una caccia alla vittoria di tappa. La squadra olandese ha di fatto gettato la spugna nella corsa alla maglia gialla e puntato su un traguardo parziale, ma Pogacar e la UAE non hanno concesso sconti.

Dopo un bel lavoro di Kelderman, Matteo Jorgenson se ne è andato da solo sulla salita finale di Isola 2000, iniziata con oltre tre minuti di vantaggio. Pogacar ha però fin da subito impresso una forte andatura con Adam Yates e poi ha allungato in progressione ad una decina di km dalla vetta. Nonostante la maglia gialla non abbia proposto un cambio di ritmo particolarmente violento, Vingegaard ed Evenepoel non hanno reagito ed hanno continuato con il loro passo.

La rimonta di Pogacar è stata disarmante. Lo sloveno ha ripreso tutti i componenti della fuga, campioni come Hindley, Carapaz e Yates, fino a raggiungere Jorgenson, ormai esausto, ad un paio di km dall'arrivo. La maglia gialla ha piazzato un facile scatto per liberarsi dell'americano ed è andato così a firmare il poker di vittorie personali in questo Tour.

Evenepoel e Vingegaard sono arrivati a 1'41'', con il belga che si è mostrato un po' indispettito per la mancata collaborazione del danese. Vingegaard è poi scoppiato in lacrime subito dopo il traguardo: il sogno del terzo successo consecutivo è di fatto finito qui per lui.

La nuova classifica vede Pogacar con un abissale vantaggio di 5'03'' su Vingegaard e 7'01'' su Evenepoel. Ciccone oggi ha passato una giornata difficile ed è scivolato dall'ottava alla decima posizione in classifica, superato da Jorgenson e Gee.