Dopo una settimana di corsa, il Tour de France ha offerto finora quattro volate, una cronometro, una tappa di alta montagna e un paio di frazioni miste. Tadej Pogacar guida la classifica generale con 33'' di vantaggio su Remco Evenepoel e 1'15'' su Jonas Vingegaard. La corsa ha già regalato scampoli di emozioni e azioni di altissimo livello, ma dopo aver affrontato il Galibier quasi subito, ritroverà l'alta montagna solo alla fine della seconda settimana. Questo disegno particolare non è piaciuto molto a Tadej Pogacar, che ha bocciato il percorso proposto in questa edizione.

"Se non ci fosse stata la cronometro sarebbe stato un Tour molto noioso e un po' strano", ha commentato il fuoriclasse sloveno.

Pogacar: 'Le tappe dure arriveranno solo alla fine'

Dopo l'inizio in Italia e l'assaggio di Alpi nella quarta tappa, il Tour de France ha vissuto molte giornate interlocutorie, in cui la corsa non si è accesa neanche grazie alle fughe da lontano e alla lotta tra attaccanti e gruppo inseguitore. Al termine della cronometro vinta ieri da Evenepoel, Pogacar ha fatto alcune dichiarazioni critiche sul percorso, ritenuto un po' monotono e con le grandi salite che arriveranno in blocco nell'ultima parte di corsa. "Le tappe dure arriveranno solo alla fine, quando tutti saranno stanchi.

I distacchi saranno ancora più grandi", ha commentato la maglia gialla, che avrebbe voluto dei percorsi un po' più movimentati in questa parte del Tour.

"Il Tour di quest'anno è un po' strano, le prime quattro tappe erano interessanti, dopo non c'era da aspettarsi più nulla. Non ci fosse stata la cronometro sarebbe stato un Tour molto noioso e strano.

Ci sono state molte tappe pianeggianti in cui nessuno aveva l'obiettivo di andare in fuga", ha aggiunto Pogacar, sottolineando quante giornate transitorie ci siano state tra la tappa del Galibier e l'approccio ai Pirenei. "Non vedo l'ora di tornare in montagna", ha commentato la maglia gialla.

Il percorso del Tour, si torna in montagna alla 14^ tappa

Il Tour de France prosegue con una delle tappe più insidiose e attese, la nona a Troyes. Domenica 7 luglio la corsa affronta un percorso caratterizzato da quattordici settori sterrati che promette emozioni e sorprese. Dopo il giorno di riposo, il Tour ripartirà martedì 9 con una tappa dedicata ai velocisti e quindi una collinare in cui potrebbe andare in porto una fuga da lontano di uomini fuori classifica. Questa fase interlocutoria continuerà con altre due giornate che si preannunciano favorevoli alle ruote veloci.

Solo alla quattordicesima tappa, domenica 13 luglio, il Tour tornerà in alta montagna con la prima frazione pirenaica che scala il Tourmalet, l'Horquette d'Ancizan e l'arrivo a Saint Lary Soulan.

Il giorno dopo si festeggerà il 14 luglio con un altro arrivo in salita, a Plateau de Beille. Passato anche il secondo giorno di riposo, la corsa si avvicinerà alle Alpi con tre frazioni mosse ma senza grandi salite. Le montagne torneranno in scena negli ultimi tre giorni, dal 19 al 21 luglio, con gli arrivi in quota di Isola 2000, Col de Couillole e la cronometro conclusiva a Nizza.