Il ciclismo italiano su strada non sta vivendo certo il suo periodo di maggior splendore. Sono ormai passati ben sedici anni da quando il nostro paese ha conquistato l'ultima maglia di Campione del Mondo, quella di Alessandro Ballan a Varese 2008, e anche nelle grandi corse a tappe il tricolore non sventola più dal successo di Vincenzo Nibali al Giro d'Italia 2016. Parlando a un evento organizzato a Varese, l'ex campione Giuseppe Saronni ha analizzato i motivi della crisi del nostro Ciclismo. Secondo Saronni, tra le cause del mancato ricambio generazionale ci sono la pericolosità delle strade, ma anche la concorrenza di altri sport che sarebbero più appetibili ai giovani perché meno faticosi della bicicletta.

'Un problema andare sulle strade'

Giuseppe Saronni ha partecipato alla cerimonia di donazione di quattro biciclette a pedalata assistita alla Questura di Varese. Durante l'evento, l'ex Campione del Mondo ha parlato delle difficoltà che sta attraversando il nostro movimento, ed ha spiegato che secondo lui i giovani preferiscono avvicinarsi ad altri tipi di sport e che questo limita il bacino a cui attingere possibili campioni. "Il ciclismo oggi ha tanti sport concorrenti, perché è uno sport di fatica e sacrifici", ha sottolineato Saronni, ricordando che a questo si aggiungono i pericoli degli allenamenti in mezzo al traffico.

"Oggi è diventato un problema andare sulle strade" ha commentato Saronni.

"Però io credo che piano piano potremmo ritrovare dei protagonisti a livello nazionale, ma anche internazionale, che tengano alto il nome del ciclismo", ha aggiunto l'ex campione, che poi ha ricordato alcuni episodi legati al ruolo della Polizia nel ciclismo dei suoi tempi. "Per noi erano importanti non solo sulle strade, ma anche nel dopo corsa.

Ci aiutavano, ci scortavano agli alberghi, tra la gente. Anche tra di loro c'erano dei giovani appassionati, tanti andavano da Moser, tanti venivano da me e noi li ringraziavamo con qualche cappellino, qualche firma", ha ricordato Saronni.

La carriera di Saronni

Giuseppe Saronni è stato uno dei più grandi campioni del ciclismo italiano.

Talento precoce, professionista dal 1977 al 1990, ha vinto due volte il Giro d'Italia, con 24 tappe, la Milano - Sanremo, il Giro di Lombardia e un Mondiale diventato uno dei momenti iconici del ciclismo, uno scatto passato alla storia come "la fucilata di Goodwood".

La sua rivalità con Francesco Moser ha segnato il ciclismo tra la fine degli anni settanta e la prima parte degli ottanta, spaccando le tifoserie tra due opposte fazioni, e uscendo dalle cronache sportive per entrare nell'immaginario collettivo come emblema dell'antagonismo più autentico.