Ha ricevuto il nome "Trise", si tratta della nuova tassa su rifiuti e servizi , che  va a rimpiazzare le precedenti "Service Tax" e "Imu",. L'imposta sarà ulteriormente ripartita in due componenti, la Tari e la Tasi.

La Tari è corrispondente alla tassa sui rifiuti. L'imposta sarà proporzionata alla superficie calpestabile già impiegata per pagare fin qui Tarsu, Tia 1 e Tia 2. In seguito la tassa si tramuterà in Tarip, una tariffa regolare e adeguata alla quantità e qualità di rifiuti originati. La Tari sui rifiuti rimarrà sostanzialmente simile alla vecchia Tarsu e si andrà a pagare con le medesime modalità della precedente, ossia basandosi sui metri quadrati e in rapporto al nucleo familiare (numero di componenti dello stesso).

La Tasi, invece, servirà a coprire i costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni, dovrà essere versata da chiunque occupi o conservi a qualsiasi titolo le unità immobiliari, con rapporto di solidarietà tra i membri del nucleo familiare o tra coloro che usufruiscono in comunione le unità stesse.

Per quanto concerne la Tasi, essa raffigurerà la tassa sui servizi comunali indivisibili, come il mantenimento delle strade, l'anagrafe, la polizia urbana. Saranno i Comuni a scegliere le basi imponibili per il nuovo tributo: la rendita catastale o i metri quadrati.

L'aliquota base sarà pari all'1 per mille (in opposizione al 4 per mille della precedente Imu prima casa) e i Comuni potranno portarla a zero o, al contrario, innalzarla, invece, optando per i metri quadrati.

La base di riferimento della tassa è 1 euro al metro quadrato, e anche in questo caso suddetto valore potrà essere incrementato o abbassato.

Il nuovo tributo sarà versato sia da proprietari che da inquilini, anche se questi ultimi vi contribuiranno in percentuale minore.

Approssimativamente, un appartamento dalla rendita di 1000 euro raggiungerà al massimo 168 euro di tassa.

La cifra sale di molto se parliamo di una seconda casa, in tal caso si  raggiungeranno anche 1.949 euro. Da calcoli effettuati dalla Uil, la Tasi per un'abitazione media peserà tra i 105 e i 114 euro. Pertanto sembra che queste cifre rappresentino la metà di quanto implicava l'Imu.