Le tasse non si pagano di certo con il sorriso sulle labbra, ma quella relativa al possesso del televisore è tra le meno gradite da parte dei contribuenti. Stiamo chiaramente parlando del cosiddetto canone Rai che, come sottolinea l'Adusbef, rientra tra le cinque tasse più odiate dagli italiani. Si trova infatti al primo posto, addirittura prima dell'Imu che precede la Tarsu, il bollo auto e l'Iva.



Come tutte le tasse anche il canone Rai deve essere comunque pagato dalle famiglie in possesso di uno o più televisori in casa con la buona notizia che l'importo da pagare entro il 31 gennaio del 2014 è lo stesso di quello pagato lo scorso anno.





Dopo sette anni di aumenti, infatti, il Governo italiano ha deciso di non applicare ritocchi alla tassa di possesso del televisore ritenendo più giusto agire sul contenimento della spesa e sul miglioramento della qualità del servizio.



In ogni caso, qualora la Rai dovesse ricorrere al Tar contro il blocco dell'aumento del canone, l'Adusbef con una nota ha già fatto sapere che ricorrerà in difesa della decisione presa da Flavio Zanonato, il Ministro dello Sviluppo Economico.

Peraltro il blocco dell'aumento del canone Rai è una decisione controcorrente, a favore delle famiglie, rispetto ad aumenti come quelli dei pedaggi autostradali che, specie al Nord, rischiano di penalizzare oltremodo i lavoratori pendolari che si spostano in auto. Al punto che il Ministro Lupi nei giorni scorsi ha incontrato il presidente ed il vicepresidente dell'Aiscat al fine di studiare agevolazioni tariffarie sui pedaggi autostradali per i pendolari.