Per gli studi di settore 2014, relativamente al periodo di imposta 2013, sono 1,5 milioni i potenziali contribuenti che potranno accedere al cosiddetto 'regime premiale'. Questo dopo che, in accordo con quanto riferisce FiscoOggi, il quotidiano telematico dell'Agenzia delle Entrate, sono saliti da 90 a 116 gli studi di settore che possono rientrare in un regime che permette, tra l'altro, di godere dell'esclusione dagli accertamenti fiscali di natura analitico-presuntiva.

Ed il tutto a patto di rispettare il criterio base di accesso al sistema premiale rappresentato dalla dichiarazione di ricavi uguali o superiori a quelli che emergono proprio dall'applicazione dello specifico studio di settore.

In merito l'Amministrazione finanziaria dello Stato ha sottolineato come l'aumento di 26 unità degli studi di settore 'premiali' sia stato approvato in data 25 giugno del 2014, con un provvedimento, dopo aver acquisito tra l'altro anche le valutazioni che sono state espresse dalle Organizzazioni di categoria delle imprese e dei professionisti.

Inoltre, si è tenuto anche conto delle analisi del Fisco sui dati dichiarativi e delle modifiche che, proprio sugli studi di settore, sono state apportate con due appositi decreti ministeriali, quello del 23 dicembre del 2013 e quello del 24 marzo del 2014. Stando ai dati forniti proprio dalle Entrate, nel 2012 la platea di contribuenti che per gli studi di settore si è avvalsa del regime premiale è cresciuta del 71% rispetto all'anno precedente.