Tasi 2014, la scadenza inizialmente prevista per il prossimo 16 giugno dovrebbe essere spostata al 16 ottobre: il condizionale però è d'obbligo perché ancora non è stato emanato il decreto per lo slittamento della scadenza al 16 di ottobre per i comuni che non hanno deliberato le aliquote entro il 23 maggio 2014.

Una cosa però sembra essere certa: la Tasi, nelle previsioni, sarà più pesante per i contribuenti rispetto all'Imu andata in pensione (solo per la prima casa). Secondo l'allarme lanciato dalla Banca d'Italia in questi giorni, probabilmente, si ritornerà ai valori di imposizione del 2012 quando l'esborso fu davvero straordinario.

Molto però è ancora da definire perché come detto non sono molti i Comuni che hanno già deliberato le aliquote.

Secondo le previsioni anche per quei comuni che dovessero optare per l'aliquota al minimo l'esborso sarà in ogni caso superiore a quello dello scorso anno per circa il 12%. Per quei comuni in cui l'aliquota venisse fissata al 2.5% (massima) allora l'aumento rispetto al 2013 risulterebbe di circa il 50%, cioè si pagherebbe 1,5 volte l'Imu pagata lo scorso anno.

Al momento le aliquote sono state deliberate solo in 832 su 8.092 Comuni. I Comuni in ritardo dovranno inviare le delibere al dipartimento Finanze entro il 10 settembre e questo ne pubblicherà la lista entro il 18 settembre.

Dunque ufficialmente per i Comuni inseriti in questa lista sarà possibile pagare la Tasi entro il 16 ottobre. Per quei Comuni che non rispetteranno la scadenza del 10 settembre il pagamento sarà fatto entro il 16 dicembre con l'applicazione di una aliquota del 1 per mille.