Dopo il processo alle intenzioni messo in atto con la grande bufala dei cani sulla spiaggia, ancora i lidi sono protagonisti di vicende kafkiane tutte italiane. Il fatto è accaduto sulla spiaggia di Piscinas, località a sud-ovest della Sardegna, precisamente ad Arbus, in provincia di Medio Campidano, dove una signora ha voluto fare la persona civile, raccogliendo bottigliette e flaconi di plastica lasciati sulla spiaggia dai bagnanti. Ebbene in molti Comuni italiani, è vietato ai non residenti fare le persone civili, ossia raccogliere la spazzatura gettata dagli altri.

Questa misura infatti è in vigore anche in molte altre città italiane, ma sono in pochi a sapere che per motivi di federalismo fiscale, anche la spazzatura ha la sua giurisdizione.

Ilaria Montis (35 anni) residente nel comune Baratili San Pietro, in provincia di Oristano, si era recata sulla spiaggia di Piscinas, un bellissimo posto, messo a rischio dall'inciviltà di alcuni fruitori, per i rifiuto che vi abbandonano. La signora, prima di andar via, decide, con un amico, di raccogliere alcune bottiglie di plastica abbandonate sulla spiaggia. Ilaria e l'amico si guardano intorno, ma non scorgono nessun contenitore dove buttarli. In altri termini non c'era ombra di cestini sulla spiaggia. Allora decidono di caricarsi la spazzatura in macchina, nella speranza di trovare un cassonetto sulla via del ritorno.

Niente. Tornata a Cagliari, dove non risiede, commette il reato, gettando le bottiglie di plastica nell'apposito cassonetto ad esse adibito. Scattano subito le istituzioni. Infatti alcuni agenti in borghese la multano: 167 euro da pagare entro 60 giorni.

La motivazione della multa

Si legge nella delibera comunale n.

83 del 2010 relativa all'infrazione commessa dalla signora Ilaria, all'art. 14, co 6: "Nell'ambito del territorio comunale di Cagliari è fatto divieto del conferimento di rifiuti nei cassonetti e nelle isole ecologiche poste in opera nell'ambito territoriale, da parte di fruitori che abbiano residenza al di fuori del territorio comunale, o nel caso di rifiuti depositati da cittadini del Comune di Cagliari negli appositi contenitori se tali rifiuti siano stati prodotti in altro ambito territoriale".

Il Comune ha sottolineato che la misura in questione trova ragione nell'impedire che Cagliari diventi la pattumiera di altre località. La signora avrebbe avuto due possibilità: o lasciare presso i chioschi della spiaggia di Piscinas la spazzatura, o portarsela nel Comune di residenza dove paga la Tari (tassa dei rifiuti). Nel comunicato comunale si legge che il Comune di Cagliari, è coscio della buona fede della signora e si dice molto dispiaciuto del fatto che una persona civile debba pagare per l'inciviltà altrui ma non può "suggerire l'idea che ognuno possa portare rifiuti a Cagliari e lasciarli nei cassonetti in città".

La colletta a favore della civiltà

La signora si è rifiutata di firmare il verbale e non intende pagare la multa. È scattata però la solidarietà di tutti quelli che sono soliti pulire le spiagge dai rifiuti, in quanto questo oscuro gesto di civiltà sembra essere diffusissimo.