Benzina: 1,579 euro al litro. Petrolio: 49 dollari al barile. Siamo ai minimi storici dal 2009. E il prezzo continua a scendere. Quello del petrolio, non della benzina. Una sproporzione tanto assurda quanto ingiusta. Il costo dell’oro nero crolla mentre la benzina rimane esageratamente cara. Senza nessun motivo apparente. Senza nessuna giustificazione.
Ad onor del vero un calo c’è stato. A fronte di un dimezzamento del prezzo del petrolio la benzina è scesa del 14%. Una magra consolazione. Peccato invece che alla minima variazione al rialzo del prezzo del petrolio i carburanti schizzino alle stelle.
Due pesi e due misure, insomma. Non che qualcuno si aspettasse davvero un dimezzamento delprezzo dei carburanti. Ma certo era più che lecito per i consumatori presupporre che il costo della benzina avrebbe risentito maggiormente dell’andamento del prezzo del black oil. E invece si sono dovuti ricredere. Ancora una volta.
A sentire Giorgio Moretti, responsabile Ufficio Studi della Federazione Italiana Gestori Carburante, sono i consumatori a sbagliare. Non basta prendere “come indicatori di riferimento il Brent e il Wti, gli indici del greggio così com’é, per calcolare il prezzo del prodotto lavorato e finito”. Giustissimo. Ma il vero problema non sono i costi di produzione. Sono le tasse.
Il prezzo del petrolio, infatti, incide su quello della benzina per meno della metà.
Il resto sono accise. Il modo in cui lo Stato chiede aiuto ai suoi cittadini per far fronte a situazioni di crisi. Situazioni che, per definizione, dovrebbero essere momentanee. E infatti le crisi passano. Ma non le imposte. Quelle rimangono. Ricordate le guerra in Abissinia? Quella del 1935? Ogni volta che facciamo il pieno, paghiamo anche per quella.
E per la crisi di Suez (1956). E per il disastro del Vajont (1963).
Oltre al danno, la beffa: la benzina italiana è la più cara d’Europa
In Italia i carburanti sono aumentati di 27 centesimi negli ultimi quattro anni. E solo in Italia, ovviamente. Colpa di un “carico fiscale che, sia sulla benzina sia sul gasolio per autotrazione, non ha eguali in Europa”, spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi.
Impossibile competere con Francia e Germania, dove la benzina costa solo 1,22 e 1,32 euro al litro. Situazione ancora più drammatica se paragonata agli Stati Uniti: qui costa solo 0,48 euro al litro. In Russia addirittura 0,50 euro al litro.
Ancora una volta noi italiani ci distinguiamo. In peggio. E intanto continuiamo a pagare tasse salate ad ogni pieno. Ma dove finiscono queste imposte? E cosa ha intenzione di fare il Governo per rimediare a questa ennesima assurdità tutta italiana? Non sia mai che un taglio netto delle accise riesca finalmente a mettere in moto un’economia ormai da troppo tempo zoppicante.