Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 gennaio, è intervenuto nuovamente sull'IMU dei terreni agricoli e, per il 2014, ha prorogato i termini di pagamento dal 26 gennaio al 10 febbraio 2015. Per l'IMU del 2015 i termini saranno quelli ordinari di giugno e dicembre. Il governo è anche intervenuto sui criteri di esenzione, complicando ulteriormente la normativa, portando l'esenzione totale a 3.456 Comuni, rispetto ai precedenti 1.498, e all'esenzione parziale per 655 Comuni. Criteri di esenzione: negli anni passati erano esenti dall'IMU tutti i terreni agricoli situati nei Comuni montani.
Tale semplice normativa era stata modificata con Dm del 28 novembre 2014 che prevedeva tre ipotesi in base all'altitudine dei Comuni: tra 0 e 280 metri pagavano tutti, tra 281 e 600 pagava solo chi non era coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, oltre i 600 metri non pagava nessuno. Detto decreto aveva anche fissato il termine di pagamento per il 2014 al 26 gennaio 2015.
A seguito di numerose proteste e lontano dai riflettori accesi sulla legge di stabilità, nella seduta del 23 gennaio, all'ultimo momento e in barba alla sbandierata semplificazione amministrativa e fiscale, il Consiglio dei Ministri ha fissato nuovi criteri per ampliare il numero dei Comuni esenti. Per sapere chi deve pagare/non pagare l'IMU bisogna fare riferimento alla colonna R dell'elenco elaborato dall'Istat (consultabile sul sito dell'istituto statistico).
Se Il Comune riporta alla colonna R la sigla T significa totalmente montano, quindi esenzione per tutti, indipendentemente dall'altitudine; se è presente la sigla P significa parzialmente montano, quindi paga solo chi non è coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; se è presente la sigla NM significa non montano e quindi pagano tutti.
Questi nuovi criteri valgono anche per il 2014 con la clausola di salvaguardia secondo la quale si applicano i criteri precedenti, basati sull'altitudine dei Comuni, se più favorevoli.
Calcolo dell'IMU
Posto un terreno agricolo con reddito dominicale di € 30 e un'aliquota fissata dal comune dello 0,8%, l'algoritmo di calcolo è il seguente: 31*1,25 (rivalutazione)*1,35 (0,75 se si tratta di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali)*0,8 = 41,85 da arrotondare a € 42. Comunque nel sito dei Comuni è disponibile il programma di calcolo e di compilazione del modello F24 per il pagamento.