Il nuovo anno non si apre in modo favorevole per i professionisti che vogliono aprire una partita Iva nella fattispecie agevolata del regime dei minimi, dal momento che la Legge di Stabilità approvata per il 2015 ha aumentato la tassazione dal 5% al 15% mentre il limite del fatturato che consente il passaggio al regime speciale scende dai 30 mila ai 15 mila euro (almeno per i liberi professionisti, mentre per i commercianti passa a 40 mila euro).
Per entrare nel dettaglio del nuovo regime forfettario per i piccoli contribuenti entrato in vigore il 1 gennaio 2015 l'Agenzia delle Entrate regola che l'imposta unica sostituisce Irpef, addizionali regionali e comunali e Irap e sarà del 15% sul reddito determinato da compensi e ricavi.
Il vantaggio nell'adesione a questo regime consiste nell'esonero dal pagamento dell'Iva e della ritenuta d'acconto, come pure dalla tenuta delle scritture contabili; non ci sono nemmeno limiti d'età per accedere o temporali per la permanenza nel regime, mentre è confermata la riduzione di 1/3 del reddito imponibile per i primi 3 anni sempre che il contribuente non abbia esercitato l'inizio di una attività artistica, professionale o d'impresa, in forma associata o familiare.
Questo nuovo regime non sembra piacere nemmeno al premier Matteo Renzi, che ha ammesso delle distorsioni sfavorevoli rispetto agli anni passati per chi sceglie questa modalità e, evidenziando i limiti intrinseci della Legge di Stabilità, ha promesso di adottare delle misure apposite che correggano gli effetti negativi di un maggior onere previdenziale per i giovani professionisti rispetto agli artigiani e ai commercianti.Ha anche aggiunto che coloro che finora hanno seguito il vecchio regime non passeranno immediatamente al nuovo pagando una tassa maggiorata, ma continueranno a rimanere nel loro sistema fino al raggiungimento dei 35 anni di età o fino alla conclusione dei 5 anni di agevolazione.
Nell'attesa che le promesse di Renzi si trasformino in realtà, ai giovani avvocati o architetti è convenuto iscriversi al regime dei minimi entro il 31/12/2014, dal momento che il vecchio regime aveva condizioni più favorevoli come una tassazione sostitutiva al 5% sul reddito netto e, come detto sopra, un fatturato limite di 30 mila euro, ma due altre importanti differenze riguardano i limiti d'età e l'acquisto di beni strumentali.
Col vecchio regime per i maggiori di 35 anni si poteva beneficiare del regime dei minimi solo per i primi 5 anni di attività, mentre per i minori non esistevano limiti almeno fino al compimento del 35° anno di età. Allo stesso tempo sono aumentati i limiti per l'acquisto di beni strumentali passati dai 15 mila euro del vecchio regime ai 20 mila del nuovo con la possibilità di spese per lavoro accessorio (dipendente o meno) fino a 5000 euro, cosa non prevista in precedenza.