La Legge di Stabilità 2015, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il giorno 29 dicembre 2014, contiene, tra le moltissime novità, importanti disposizioni inerenti al costo del lavoro; questo infatti, attraverso modifiche mirate, è stato ridotto in maniera rilevante.
Esaminando nel dettaglio la riforma licenziata dal Parlamento, ecco quali sono le novità più rilevanti in tal senso:
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Taglio dei contributi Inps a carico del datore di lavoro: per tutte le assunzioni a tempo indeterminato (fatti salvi i casi di rapporti di apprendistato, di lavoro domestico e di lavoro a chiamata) poste in essere dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, nonché per tutti i rapporti di lavori trasformati da determinati ad indeterminati in tale periodo, i datori di lavoro saranno esentati dal pagamento della loro parte di contributi Inps (ciò vuol dire che il lavoratore si vedrà comunque detrarre in busta paga i contributi a suo carico); per poter usufruire di tale importante esenzione, dovranno essere rispettati i seguenti requisiti: il lavoratore, nel corso dei sei mesi precedenti l'assunzione, non deve aver stipulato un contratto a tempo indeterminato con altro datore di lavoro; nei tre mesi precedenti l'entrata in vigore della Legge di Stabilità (quindi da ottobre 2014) il lavoratore non deve aver avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato con il datore di lavoro richiedente l'incentivo (dunque neanche con società da lui controllate o a questi collegate); il lavoratore non deve avere avuto un precedente rapporto di lavoro agevolato dalla stessa misura della Legge di stabilità 2015 con lo stesso datore di lavoro che assume. Risulta importante specificare che il beneficio in questione, una volta ottenuto, vale per 36 mesi e non può superare l'importo annuo di € 8060; il datore di lavoro, inoltre, deve rispettare i vincoli stabiliti dalla Legge Fornero (come, ad esempio, il diritto di precedenza in capo al lavoratore licenziato ad essere riassunto dall'ex datore di lavoro nel caso in cui ciò sia possibile).
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Taglio dell' Irap: il peso di tale imposta (il cui acronimo sta per Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è stata allegerita di quella che viene definita la sua componente lavoro, fattore che permette ai datori di lavoro di non pagare una percentuale su tale carico che varia da Regione a Regione.
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Buoni Pasto: l'importo dei ticket pasto elettronici non sottoposti a tassazione è passato dai precedenti € 5,29 a € 7.
Tutte le modifiche sopra esposte dovrebbero rappresentare un incentivo ad assumere e ad investire in Italia. La speranza di tutti è che tali agevolazioni non vengano, in futuro, coperte dall'istituzione di nuove imposte o tasse come, purtroppo, già avvenuto in passato.