La Toscana è "alla canna del gas", una delle voci della mobilitazione, del 10 febbraio 2015, condotta da Agrinsieme Siena e Arezzo, con l'appoggio di Cia, Confagricoltura, e Alleanza della Cooperative Italiane (Agci/Agrital, Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare), all'uscita del casello autostradale A1 Valdichiana, per la Cancellazione dell'Imu sui terreni agricoli.

Dieci le manifestazioni in contemporanea in altre città toscane, (tra cui Pisa, Livorno e Grosseto), cento in tutta Italia, con incontri, sit in contro la legge 147/2013 (Legge stabilità 2014), in vigore dal 24 gennaio 2015.





Scelto il 10 febbraio, giorno della scadenza dell'Imu agricola che riguarda agricoltori, e cittadini che posseggono un pezzo di terra: orti, vigneti, oliveti, boschi e piccoli appezzamenti. Non sono esclusi dal versamento i Comuni montani, in totale 2800 per un ricavato di 300 milioni. Richiesta la revisione della Pac, la diminuzione delle accise sul gasolio agricolo, lotta alla diminuzione della produzione di olio e vino, e la diminuzione del prezzo del latte per gli allevatori.



Presenti i responsabili delle associazioni, il presidente della Cia di Siena, Luca Marcucci; il presidente di Confagricoltura Arezzo, Angiolino Mancini che commenta: "Noi siamo qui per protestare perché chi ha deciso per noi, punisce il settore che dà la mossa a tutti gli altri settori, contro coloro che hanno il merito di lavorare senza orari, senza decidere i loro costi e guadagni.

Ci manca qualcuno in questa piazza, il nostro appello è che dobbiamo stare uniti, insieme alle cooperative ma con l'integrazione di altre associazioni e persone non presenti, per fare una dimostrazione di forza e determinazione".



Si unisce la voce di Chiara Innocenti, presidente Cia Arezzo e imprenditrice agricola: "La richiesta è facile, bisogna abolire l'Imu, non ha alcun senso che su un bene strumentale, per cui noi non possiamo scegliere, se averlo o no.

Il terreno è un bene essenziale per l'impresa agricola, su cui la tassa non può essere applicata".

Un successo di partecipazione al corteo di trattori che circola nella rotonda di fronte al casello di uscita dell'A1, insieme ai rappresentanti dei Comuni circostanti, tra cui Castiglion Fiorentino, Lucignano, Monte San Savino, Montalcino, Cortona e Foiano della Chiana.





Prende la parola anche il sindaco di Monte San Savino, Margherita Scarpellini che commenta dal palco: "L'Imu è una tassa iniqua anche nelle modalità di calcoli e di applicazioni, e soprattutto nei confronti di chi va a sbandierare che questa Italia deve ripartire dall'agricoltura, deve ripartire dalla bellezza del suo paesaggio, che è dovuta in gran parte al lavoro degli agricoltori. Mi batto contro l'Imu agricola, perché non si può continuare a vessare i cittadini con queste modalità e noi sindaci dobbiamo fare semplicemente dei gabellieri. A fronte dell'Imu agricola, il Ministero delle Finanze e il governo, pensa di sopperire ai buchi dei bilanci dello Stato, così che noi Comuni ci troviamo ad avere dei tagli enormi sui nostri bilanci per il 2014 e 2015.

Tutto ricade sui servizi, e noi amministratori, non politici, dobbiamo dare risposte ai cittadini. Se è necessario prendiamo le chiavi del Comune e le consegnamo al Prefetto e vengano da Roma ad amministrarci".



Gli agricoltori e amministratori presenti, si appellano al Governo per evitare l'abbandono dei terreni, per quei prodotti che non hanno possibilità di replica, determinati annunciano il loro arrivo a Roma.