Semplificare il rapporto tra cittadino e fisco era il motivo primario per cui è stato creato il 730 precompilato: questa dichiarazione dei redditi che nella testa di chi l'ha ideata era una specie di miracolosa idea, sta per passare alla storia come uno tra i più grandi flop della recente normativa fiscale. Infatti tralasciando ormai la risaputa vicenda degli errori ed omissioni presenti nel precompilato, il 730 è diventata una materia da prendere con le pinze da parte dei cittadini. Già con l'invenzione dell'IMU, i Governi misero i cittadini nella condizione di pagare una tassa alla cieca, specie la prima volta.
Infatti se ricordiamo i primi giorni dell'IMU, era un autentico labirinto nel quale si perdevano anche gli intermediari e gli esperti del settore. Comuni che non deliberarono aliquote, detrazioni che non si sapeva se fossero state approvate o no e i vari coefficienti in base alle categorie catastali, fecero pagare ai contribuenti cifre che ancora oggi non si sa se fossero giuste o sbagliate. Con il 730 invece si è complicata ancora di più la situazione. Oggi i contribuenti, di fatto, hanno tre strade da prendere.
Accettazione incondizionata del 730 precompilato:
Accettare così come è la precompilata e chiudere la partita, come dice il nostro Premier Matteo Renzi. Non sarà giusto, ma sicuramente la situazione più facile.
Quindi evitare di inserire spese mediche ed altri oneri per cui spetterebbe o un rimborso o uno sconto sull'Irpef al contribuente. In questo modo nessun controllo verrà mai fatto dall'Agenzia delle Entrate al cittadino. E meno male, in pratica ci suggeriscono di gettare via gli scontrini della farmacia e le fatture del dentista pur di chiudere la faccenda.
Rivolgersi ad un commercialista, Caf o intermediario autorizzato
Rivolgersi ad un intermediario che correggerà ed integrerà i dati dall'alto della sua professionalità e quindi senza rischiare in prima persona. Infatti il Governo ha aumentato a dismisura le sanzioni per eventuali errori commessi dai soggetti autorizzati che da quest'anno saranno costretti a pagare di tasca propria le multe, le sanzioni, gli interessi ed anche l'eventuale imposta non fatta pagare al cittadino per errori nel 730.
Ne deriva che gli intermediari hanno dovuto contrarre una nuova polizza assicurativa che è aumentata rispetto agli anni passati, con l'aumentare dei rischi, come è normale nel mercato assicurativo. Il dato certo è che questo aumento dei costi assicurativi, unito all'aumento delle responsabilità voluto dal Governo, sta portando gli intermediari ad aumentare la tariffa e quindi il costo della prestazione per i contribuenti. Se fino all'anno scorso le tariffe erano tra i 10 ed i 30 euro, oggi mediamente si spende 50 euro anche portando un 730 cartaceo alla vecchia maniera.
Farlo da soli, cioè correggerlo integrarlo ed inviarlo on line
Mettersi di fronte al Pc, dopo aver ottenuto il Pin, aprire il proprio cassetto fiscale e scaricare il 730 precompilato sembra facile, ma è un'impresa.
Poi viene la fase del controllo dei dati presenti nel 730 e della verifica se essi siano in linea con quelli in mano al contribuente. Poi vedere quelli mancanti ed inserirli correttamente facendo attenzione ai limiti massimi da scaricare, franchigie ed oneri non detraibili o non deducibili. Rispetto agli anni passati, correggere il 730 significa metterlo sotto la lente di ingrandimento del fisco perché i controlli per i 730 corretti saranno automatici: il rischio di errore e quindi di pepate sanzioni è alto.